Le ripercussioni economiche non si sono fatte attendere, in quanto Alwaleed bin Talal non solo presiede la Kingdom Holding Company (che è stata vittima di un calo azionario del 9,9%) ma possiede azioni di Apple, Lyft, oltre a quelle nel settore alberghiero, bancario e dei media (possiede il gruppo Rotana).
Considerando i precedenti arresti, e l'intento di Mohammed bin Salman di proseguire nella realizzazione del “Vision 2030”, progetto che si basa sulla diversificazione economica dell'Arabia Saudita, volta a diminuire la dipendenza dall'estrazione petrolifera e sulla volontà di promuovere un'Islam più moderato e aperto all'Occidente, è difficile collocare l'episodio unicamente nella sfera della legalità. Sembra infatti che dietro si celi una mossa politica diretta ad eliminare dalla scena personaggi estremamente rilevanti, e possibili ostacoli nel suo rinnovamento del Paese.