Il gigante dei fast-food Burger King ha fatto uno scivolone nel mercato belga. Di recente, ha lanciato una campagna pubblicitaria per chiedere al popolo di votare online il nuovo re del Belgio, nazione nella quale Burger King ha intenzione di insediarsi a partire dal prossimo mese.
La corte reale non ha colto l’umorismo dell’advertising e ha immediatamente contattato Restaurants Brands International, proprietario dell’unità belga di Burger King, per chiedere maggiori spiegazioni. Un rappresentante della casata regia, Pierre-Emmanuel De Bauw, ha commentato:
D’altra parte, Burger King ha risposto:
Oltre alla rappresentazione animata del re Philippe, chiunque decidesse di votare per incoronarlo re indiscusso del Belgio, poi viene sottoposto ad alcune provocazioni: le più ricorrenti sono “Sei sicuro?“, oppure “Non cucineremo le tue patatine fritte“.
Com’era facile aspettarsi, questo genere di umorismo americano non ha incontrato il favore del Belgio, anche perché non tiene conto dei trascorsi storici. Non va dimenticato infatti che nel 1950, dopo l’occupazione nazista, il popolo belga ha partecipato a un referendum reale per tentare di abolire la monarchia del nonno del re Philippe, Leopoldo III. Questo, in seguito, è stato costretto ad abdicare in favore di suo figlio, lo zio dell’attuale monarca.
Effettivamente, tra i tanti scivoloni fatti dalle grandi aziende in fatto di pubblicità, forse questo rientra nella top 3, insieme alla campagna antisemita di Nivea e a quella controversa di Pepsi. Staremo a vedere come continuerà la vicenda, ma a questo punto vien da chiedersi: che ne sarà dell’insediamento di Burger King in Belgio?