La bellezza è Nivea. Non sempre: l’ultima trovata pubblicitaria dell’azienda di cosmetica si è rivelata tutt’altro che bella.
Infatti, lo scorso 31 marzo, lo spot per il deodorante invisibile su tutti i tipi di vestiti è stato accompagnato dallo slogan
Nella foto si può vedere una donna di spalle che indossa un accappatoio candido.
I commenti aspri e gli scandali non si sono fatti attendere: specialmente il segmento di mercato mediorientale, primo spettatore della pubblicità, è insorto contro la Nivea.
Tra i commenti più disparati, sono emersi “licenziate tutto il vostro reparto marketing” ed “è così razzista che sono rimasto senza parole”. Com’è facile aspettarsi, l’azienda tedesca ha provveduto tempestivamente alla rimozione della pubblicità, accompagnandola a un messaggio di scuse:
Già nel 2011, la casa produttrice di cosmetici è stata nell’occhio del ciclone per aver diffuso una pubblicità cartacea che ritraeva un uomo afroamericano e la scritta Dannazione, guardati. Ri-civilizzati!
Fortunatamente per l’azienda, non è l’unica a fare gaffe di questo genere. Nel 2016, Qiaobi, società produttrice di detersivi, ha creato uno spot ancora più ambiguo: una donna mette un uomo di colore in lavatrice il quale, dopo l’impiego del prodotto, esce bianco dall’elettrodomestico.
Un altro esempio più recente, vede colpita Pepsi, l’azienda produttrice di bibite gassate. La sua pubblicità vede protagonista la top model Kendall Jenner che offre una cola a un poliziotto durante una manifestazione a cui partecipano diverse etnie: il web si è rivoltato perché, oltre a considerarla banale e patetica, ha ritenuto fosse uno sfruttamento di tematiche anti-razziste per promuovere il proprio prodotto.
Pare, quindi, che Nivea sia abituata a incorrere in questi spot facilmente fraintendibili: sarà frutto di una strategia di marketing mirata a creare scandali o semplice ingenuità?