Come Saranno i Colloqui di Lavoro nel Futuro

colloqui di lavoro

Come Saranno i Colloqui di Lavoro nel Futuro

 

Ormai discutere su come la tecnologia abbia radicalmente cambiato i nostri metodi di comunicazione è già storia. L’idea di un costante aggiornamento delle nostre tecniche di interazione è un caposaldo in un’era che sul fronte tecnologico corre come un treno.

Le distanze si sono accorciate e le tempistiche si sono fatte rapide e immediate. Se la prospettiva di una conversazione amichevole tra due amici in continenti diversi è ormai una realtà ben stabile, perché mai le dinamiche di lavoro non dovrebbero approfittare di queste opportunità?

Un’altra grande domanda è: ‘come saranno i colloqui di lavoro fra 5/10 anni (o anche prima)’? Le selezioni del personale devono tenere conto di molti fattori di cambiamento radicale: come interfacciarsi con i lavoratori da remoto? Come giudicare le competenze di un freelancer, le abilità di un creativo o le doti di un particolare candidato? Insomma, il mondo del lavoro sta cambiando e insieme ad esso anche le nuove figure professionali che si stanno delineando: non basta più il solito colloquio in giacca e cravatta per comprendere le abilità di un potenziale assunto. 

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Innanzitutto, è già un dato interessante quello rilasciato da OfficeTeam, un’azienda americana specializzata nella selezione del personale: negli Stati Uniti circa i 2/3 dei responsabili delle risorse umane intervista i candidati via Skype o attraverso altri servizi di videochiamata. Oltre a questo, Mashable ha proposto una proiezione ipotetica nel futuro dei colloqui di lavoro, tra web e app. 

Video inserzioni e forum

Un’idea già delineata dalla piattaforma ONGIG, in cui le aziende propongono un’offerta di lavoro attraverso video di presentazione, fotografie e infografiche. Anche ai candidati è data la possibilità di inviare una video-candidatura, con la sfida di esporre in pochi minuti le proprie abilità e il proprio valore aggiunto per l’azienda. Inoltre, su Ongig è possibile anche interagire online con il datore di lavoro per avere più informazioni in merito all’occupazione. 

Snapchat

In origine una piattaforma per condividere foto e brevi filmati, oggi è un efficace strumento di marketing digitale usato per raggiungere il proprio target. Strano ma vero, alcuni datori di lavoro lo stanno giù utilizzando. La sfida? Convincere l’interlocutore delle proprie capacità in 10 secondi o anche meno. La prima impressione è tutto e i datori di lavoro hanno bisogno di scremare fin da subito le decine di candidati.

No ai CV, largo a LinkedIn

Il curriculum vitae ha la sua utilità, ma è incompleto è frammentario, in quanto si focalizza solo su un modello prestabilito e rigido di esperienze e certificati da mostrare, lasciando ben poco spazio alla descrizione di altre abilità e alla presentazione dei propri lavori e progetti. Ogni candidato è costretto così ad avere un ‘faldone’ di documenti eterogenei e separati da inviare per la propria candidatura: il CV standard in modello europeo, un portfolio, una lettera di presentazione di varia lunghezza e completezza a seconda delle richieste, un sito personale. LinkedIn sta già ovviando a questo problema, mettendo a disposizione dei professionisti e dei candidati una piattaforma semplice ma completa per aggregare tutto il necessario e per candidarsi alle offerte di lavoro attraverso il proprio profilo.