Crollo del Muro di Berlino, Unificazione o Annessione Economica?

Poche settimane fa si è festeggiato in tutta Europa, in particolare in Germania, il 25esimo anniversario del crollo del Muro di Berlino. L’evento storico è stato analizzato sotto molteplici chiavi di lettura,storico, politico, geo-strategico, sociale ecc…

Il punto su cui sembra esserci l’unanime consenso è che la caduta del Muro di Berlino ha favorito ed accelerato l’unificazione della Germania. Ma è stata davvero un’unificazione? A guardare i dati economici delle due Germanie, pre e post unificazione, si dovrebbe più parlare di un’annessione della Germania Est da parte dell’Ovest. Un’annessione che mostra le sue cicatrici tutt’oggi.

Il do ut des della Germania Ovest           

La vulgata comune del racconto economico dell’unificazione tende sempre a sottolineare il grande sforzo della Germania Ovest che praticamente regalò ai cugini dell’Est il marco tedesco, l’allora moneta più forte del mondo. Il tasso di cambio estremamente conveniente di 1 a 1, per capirci al momento dell’unificazione monetaria un marco tedesco dell’est avrebbe avuto lo stesso valore di uno dell’ovest, garantì ai cittadini dell’Est un enorme vantaggio e grande potere d’acquisto.

Questo dono non arrivò dall’Ovest in cambio di nulla. Come sottolinea Vladimiro Giacchè nel suo libro Anschluss, la clausola per l’adozione del marco fu una cosa apparentemente banale: l’adozione di un’economia di mercato. Questa proposta divenne una realtà dal primo luglio del 1990 in automatico con l’unione monetaria che si rivelò un’arma straordinaria per l’assunzione in blocco del sistema economico della Germania Ovest. L’Unione monetaria fu lo strumento che rese possibile la rapida annessione della Rdt alla Germania Ovest, tanto che tra le due cose passarono pochi mesi.