Discriminazione Sul Posto di Lavoro, Cosa Cambia Tra il Termine “Nero” Vs “Afroamericano”

Negro”, “Colored”, “African-American”. Com’è cambiata nell’ultimo secolo la terminologia con cui negli Stati Uniti vengono indicati i cittadini americani di discendenza africana? E quali tra questi termini sono oggi considerati discriminatori, specialmente nei contesti lavorativi? Ad eccezione di “Negro”, oggi diffusamente considerato oltraggioso (anche se a tale proposito potrà stupire il fatto che l’esercito americano solamente pochi mesi fa ne abbia vietato l’utilizzo nei documenti ufficiali), si potrebbe pensare che “Colored”, “Black”  e “African-American” siano invece termini pressochè intercambiabili.

A confermare questa tesi, la recente dichiarazione dell’American Psychological Association, che ha affermato che i termini “Black” e “African American” possano essere entrambi utilizzati negli scritti accademici. Nel loro recente studio “A rose buy other name? The consequences of subtyping “African-Americans” from “Blacks””, pubblicato nel Journal of Experimental Social Psychology, le autrici, Hall, Phillips e Townsend, hanno voluto indagare se effettivamente non si celi nessuna discriminazione dietro all’utilizzo dei termini “Black” e “African American”. In primo luogo si è voluto studiare se effettivamente esista un’intercambiabilità nell’utilizzo dei due termini o se uno dei due sia associato ad una connotazione più negativa.