Non è passato nemmeno un mese da quando Dismaland, il parco a tema organizzato da Banksy a pochi chilometri da Bristol, ha chiuso i battenti. Eppure lo street artist più famoso del mondo non smette di far parlare di sé. A catturare l’attenzione dei media è stato un campo profughi di Calais, nel nord della Francia, nel quale, da qualche giorno, campeggia una rivisitazione del cartello reso celebre dall’installazione artistica inglese del writer.
Era il 21 agosto scorso quando nella località turistica inglese di Weston-super-Mare, nella regione del Somerset, ha aperto i cancelli Dismaland, un parco divertimenti anti-Disneyland promosso e realizzato da Banksy, celebre writer e street artist britannico, che lo ha definito “un parco a tema non adatto ai bambini”. L’attrazione, installata all’insaputa degli abitanti, ha riscosso un successo incredibile: in poco più di un mese di esposizione la struttura ha accolto tantissime persone (si stimano circa 4mila spettatori al giorno), creando un giro di affari, per l’economica locale, pari a circa 30 milioni di dollari. Un grosso guadagno se si considera che l’area scelta per sei settimane di esposizione era un’area ormai in disuso nella zona occidentale dell’Inghilterra.
Un parco divertimenti satirico, di cui noi avevamo già parlato, che ha permesso la mostra di tantissime opere dello street artist inglese e di molti altri, permettendo alla gente di conoscere da vicino una realtà artistica in continua diffusione.
Tuttavia, lo scorso 27 settembre, una volta terminata l’esposizione, una domanda ha riempito le teste di tutti i fan del parco divertimenti. Cosa ne sarà ora di Dismaland? Tra chi ha ipotizzato diversi utilizzi della struttura e chi, invece, sperava in una mostra itinerante, si è stagliato il volere dello stesso Banksy, che, con l’ennesimo colpo di scena ha messo d’accordo tutti.
Da qualche giorno, infatti, nel grande campo di rifugiati e migranti di Calais, rinominato Jungle, è apparsa una rivisitazione del logo del parco divertimenti inglesi: Dismal Aid (letteralmente “triste aiuto”). Una firma inconfondibile, che fa pensare, senza ombra di dubbio, a una nuova trovata di Banksy. Secondo i frequentatori della zona, infatti, per giorni persone misteriose hanno girato per il campo, costruendo una serie di strutture del tutto simili a rifugi. Un gesto caritatevole che andrà ad aiutare circa 5000 persone provenienti da Siria, Libia, Sudan, Eritrea e Afghanistan.
“Molte strutture sono già state occupate. Per lo più da donne e bambini. Non sono spazi enormi, ma sono caldi e asciutti. Non so se è stato Banksy – dice una frequentatrice del campo – ma non mi interessa. Stanno facendo del bene. Sono stati fantastici”.
L’ennesima trovata riuscita per il supereroe con la bomboletta, che, ancora una volta, si è schierato a favore dei più deboli e dei più bisognosi.