La Cina ha un problema: 30 milioni di uomini sono scapoli perché non riescono a trovare una donna pronta a sposarli. Le idee per risolvere questo dilemma sono tra le più disparate. Ma ce ne è una che ha scatenato un putiferio mediatico. E’ quella dell’economista Xie Zuoshi che ha messo a punto una soluzione controversa per risolvere il problema: lasciare che singoli uomini condividano una moglie.
I fatti
Entro il 2020, la Cina conterà circa 30 milioni di single, chiamati guanggun. Le politiche di controllo delle nascite, che a partire dal 1979 hanno limitato molte famiglie ad un bambino (da oggi però se ne potranno avere 2), una preferenza culturale per i ragazzi e la diffusa, seppur illegale, pratica dell’aborto selettivo, hanno contribuito a uno squilibrio di genere che aleggia intorno a 117 ragazzi nati per ogni 100 femmine.
Un problema economico
Molti uomini, soprattutto quelli poveri, ha osservato il professore, non sono in grado di trovare una moglie ed avere dei figli, e sono condannati a vivere e morire senza prole che possa sostenerli nella vecchiaia. Ed è qui che si inserisce il problema economico. “Una carenza aumenta il prezzo delle merci (in questo caso, le donne) – ha spiegato il professore – Gli uomini ricchi se le possono permettere, quelli poveri no. Questo può essere risolto facendo sì che due uomini condividano la stessa donna”.
Con così tanti guanggun, le donne non sono abbastanza e il loro valore aumenta. Ma questo non significa che il mercato non possa essere regolato. Il problema guanggun è in realtà un problema di reddito. Uomini ricchi possono trovare una donna, perché possono pagare un prezzo più alto. Gli uomini a basso reddito possono prender moglie insieme. Non è solo una mia idea. In alcuni luoghi poveri e lontani, fratelli sposano la stessa donna, e hanno una vita piena e felice.
La poliandria è stata già praticata in Cina, soprattutto nelle aree povere. Si tratta di un modo come un altro per mettere al sicuro le risorse ed evitare la divisione delle proprietà. Eppure la proposta di Zuoshi non è piaciuta alla blogosfera. “Ma è un essere umano quello che parla?”, ha scritto un utente su Weibo. “Professore, molti ragazzi single vogliono chiederle una cosa, Dov’è sua moglie?”, ha domandato ironico un altro utente identificato come Shanyujinxiang1887003537.
La risposta del professore non si è fatta attendere. Domenica scorsa, ha pubblicato un’ indignata confutazione su uno dei suoi blog, accusando i suoi critici di essere guidati da nozioni vuote della morale tradizionale, di essere poco pratici ed egoisti, addirittura ipocriti.
Solo perché ho promosso l’idea che dovremmo permettere agli uomini con basso reddito di sposare la stessa donna per risolvere il problema dei 30 milioni di single, sono stato pesantemente insultato. La gente ha anche telefonato alla mia università per molestarmi. Queste persone mi hanno infondatamente accusato di promuovere idee immorali e non etiche.
Se non si riesce a trovare una soluzione che non violi la morale non andremo da nessuna parte. Siete a favore di una coppia formata da un uomo e una donna. Ma la vostra moralità porterà 30 milioni di guanggun a rimanere single per sempre. È questa la vostra cosiddetta morale?
La proposta di Zuoshi è stata messa alla berlina anche dalle femministe e dai sostenitori dei diritti dei gay. “Gli uomini stanno pubblicamente discutendo come allocare le donne, come se le donne fossero merce come case o automobili” ha commentato Zheng Churan, una delle cinque attiviste per i diritti delle donne arrestate nel mese di marzo, che ha anche scritto un saggio per un gruppo su WeChat chiamato “Groundbreaking“:
Dietro lo squilibrio tra i sessi di 30 milioni di scapoli si trovano 30 milioni di bambine che sono morte a causa di una discriminazione fondata sul sesso. Ma la preoccupazione principale rimane quella di trovare moglie a 30 milioni di uomini.
Il signor Xie ha però anche dei sostenitori. Sul suo blog Sina, è stato pubblicato un commento di uno studente della Nanchang Hangkong University. “Stai sostenendo i più poveri, la gente della classe operaia”, ha scritto lo studente. “Se non c’è un modo migliore perché non ci liberiamo della cosiddetta moralità e risolvere i problemi della società?”