E se un giorno al tavolo del Consiglio di Amministrazione di Facebook non ci fosse più Mark Zuckerberg?
A quanto pare non è un’utopia. La proposta di rimuoverlo arriva da un gruppo di azionisti, convinti che un presidente indipendente sia migliore nel “sovrintendere i dirigenti aziendali, sviluppare la corporate governance e impostare un’agenda più responsabile e a favore degli azionisti”.
Desideri in linea con SumOfUs, il gruppo watchdog di Facebook, da sempre impegnato come community volta a sensibilizzare le aziende verso tematiche quali il cambiamento climatico, i diritti civili, la corruzione e la discriminazione.
Al momento non ci sono commenti da parte di Facebook, ma è probabile che pubblicherà qualche dichiarazione verso aprile, una volta depositata la pratica come da consuetudine.
La consulente del mercato dei capitali per SumOfUs, Lisa Lindsley, ha riferito a VentureBeat, sito specializzato in tecnologia, che 333 mila persone, di cui 1.500 azionisti della società, hanno firmato una petizione per allargare il bacino di utenza di Facebook. Ha dichiarato, inoltre:
I precedenti di queste azioni sono da ricondurre a giugno, durante la riunione degli azionisti: i partecipanti sono stati chiamati a votare un progetto per emettere una serie di azioni di Classe C da offrire a Zuckerberg per mantenere il controllo. In particolare, questo genere di azioni appartengono a una classe di fondo d’investimento mutualistico e, normalmente, non hanno sovrapprezzi. Nonostante la proposta sia stata approvata, Facebook sta concludendo un patteggiamento in aula con un azionista che ha ritenuto fosse un accordo iniquo.
Oltrepassando i tecnicismi finanziari, la votazione di giugno è arrivata in risposta all’annuncio dei coniugi Zuckerberg di vendere il 99% delle proprie azioni a varie società per la promozione dell’uguaglianza tra i bambini. Perciò, l’intento del CdA era volto a mantenere inalterata la visione di lungo periodo di Zuckerberg e incoraggiarlo a rimanere all’interno della società anche nel prossimo futuro.
SumOfUs, attraverso il suggerimento di un presidente indipendente, vuole riequilibrare i rapporti di potere tra il CEO e il board e supportare una leadership più forte del Consiglio di Amministrazione. Un presidente indipendente potrebbe, secondo il gruppo, fare la differenza nella lotta di Facebook contro la falsa informazione, la censura, l’odio e dare alla community di Facebook una guida etica.
Tuttavia, è improbabile che la società possa accettare una simile richiesta, soprattutto perché Zuckerberg può mettere il veto grazie alla sua quota di maggioranza. Inoltre, non ci sono motivi finanziari che suggerirebbero un passaggio di testimone: le azioni di Facebook continuano a salire oltre le aspettative degli analisti di Wall Street e il social network si prepara a competere contro Snap, ora che ha trovato il suo spazio nel settore della messaggistica.
D’altro canto, SumOfUs è preoccupata per l’eccesso di potere di Zuckerberg, il quale racchiude in sé la figura di Presidente e Amministratore Delegato e rischierebbe di non vedere le debolezze delle sue decisioni mettendo a repentaglio il guadagno degli azionisti. La proposta è volta proprio a conferire un po’ di sicurezza ai membri del CdA.
Secondo Lindsley:
I giochi si apriranno al prossimo meeting, ma non sarebbe la prima azienda che divide il potere di CEO e Presidente in due figure distinte.