Si chiama ChromeBook, è il nuovo semplice e funzionale portatile creato dagli sviluppatori di Google Chrome, ed è ormai partito alla conquista del mercato americano dei supporti digitali per l’istruzione. I dati parlano chiaro: nel 2013 sono state vendute ben 2,9 milioni di unità, di cui 2,4 milioni solo negli Stati Uniti, l’85% delle quali destinate proprio al settore education.
Di certo i numeri non sono ancora paragonabili a quelli del mercato dei tradizionali PC, che nel 2014 dovrebbero raggiungere i 316 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo, ma la crescita esponenziale dei nuovi notebook made in Google, rende l’idea di come la visione tradizionale delle attività informatiche stia evolvendo. Non più un solo dispositivo per tante attività, ma sempre più dispositivi dedicati a compiti specifici. Come afferma Horace Dediu, a capo dell’agenzia di consulenza Asymco: “Quello che si prospetta è uno spezzettamento del monolitico PC in tanti diversi dispositivi che potranno così eseguire al meglio singoli task”.
Ma perché il nuovo ChromeBook è così ambito dalle scuole americane e fa così paura persino ad Apple e il suo iPad? Gli elementi che lo rendono adatto al mondo dell’educazione sono senz’altro la tastiera incorporata, la semplicità e l’intuitività nell’utilizzo e il prezzo davvero competitivo. Ma le caratteristiche che lo contraddistinguono di più dagli avversari sono indubbiamente le sue forti funzionalità di amministrazione remota, la rapidissima connettività internet e il collegamento diretto con il Cloud di Google dove è disponibile un ampio corredo di software da scaricare. I ChromeBook hanno infatti a disposizione una quantità minima di memoria locale e adottano un sistema operativo interamente ancorato al browser Chrome.
Secondo Gartner, un istituto di ricerca americano, le vendite dei ChromeBook triplicheranno entro il 2017 sfiorando i 14,4 milioni di unità, a dispetto di un mercato dei Personal Computer costante ma in stallo, e potrebbero espandersi ben oltre all’istruzione, sbarcando sul mercato bancario, quello dei servizi finanziari e degli agenti immobiliari.
Isabelle Durant, analista principale di Gartner, sostiene infatti che adottando i ChromeBook e il “cloud computing” anche il mondo degli affari potrebbe trarne un grosso beneficio, passando dall’attenzione alla gestione dei dispositivi all’attenzione alla gestione di qualcosa di molto più prezioso: i loro dati.