Greenpeace dichiara “guerra” ai mattoncini della Lego. La loro colpa? Costruire e distribuire alcuni giochi con il marchio della Shell, uno dei principali nemici dell’associazione ambientalista. “La Shell sta usando Lego per ripulire la sua immagine e distogliere l’attenzione dai suoi piani pericolosi per razziare petrolio dall’incontaminato Artico – ha detto Ian Duff di Greenpeace. – E’ tempo per Lego di spegnere finalmente l’interruttore su questo rapporto e prendere posizione per la protezione dell’Artico e per i bambini”.
Il programma artico di Shell ha dovuto affrontare aspre critiche dal 2012. Nello stesso periodo – scrive l’associazione ambientalista – circa 16 milioni di collezioni Lego marchiate Shell sono state vendute o regalate nelle stazioni di servizio in 26 paesi, rendendo il gigante petrolifero “il maggiore contributore alle vendite globali di Lego”. “Il cambiamento climatico è una enorme minaccia rivolta a tutti i bambini di tutto il mondo, ma la Shell sta cercando di dirottare la magia di Lego per nascondere il suo ruolo”, ha continuato Duff spiegando inoltre che la campagna di sensibilizzazione mobiliterà più di cinque milioni di persone in Europa, Asia, Australia, Africa, Nord America e Sud America.