Dopo il recente caso di hackeraggio ai danni di Yahoo, molte sono le persone che temono per i loro dati. E se quei dati potessero invece essere trasferiti in maniera sicura su di un dispositivo a prova di hacker? Questa è la domanda che si sono posti due ragazzi italiani, Andrea Pizzolato e Francesco Bruschettini, idea che si è poi trasformata in Hand e in un team costituito da 5 componenti (si sono aggiunti poi Lars Gerd Piwkowski, Pietro Notaro e Luca Chiarurgi). Ma non vogliamo rivelarvi troppo: sarà lo stesso Francesco a illustrarci tutte le caratteristiche che rendono Hand un dispositivo innovativo.
Sul vostro sito, Hand viene definito come “un dispositivo che permette lo scambio di file di qualsiasi dimensione senza l’utilizzo di pc e wifi”. Come funziona effettivamente il vostro dispositivo? Come è possibile scambiare file senza utilizzare pc o wifi?
“Hand è un dispositivo che archivia, trasferisce e cripta dati. È un hardisk “speciale” perché ha la caratteristica di trasferire file direttamente ad un altro hard disk, che sia una penna usb, un cellulare o una macchina fotografica: insomma, qualsiasi dispositivo con una memoria interna, tutto tramite una porta usb. Per questo è indipendente dal pc. In pratica, colleghi una penna usb ad Hand attraverso la porta usb. Sul display touch screen di Hand verranno visualizzati i file contenuti sia nel nostro dispositivo che nella penna ad esso collegata. L’utente selezionerà i file desiderati e li dirigerà verso il dispositivo nel quale li vuole spostare: così comincerà il trasferimento. Tutto offline. La criptazione è opzionale e fa sì che, semmai tu dovessi perdere Hand, nessuno potrà leggere i tuoi file. La memoria e’ una micro SD estraibile (potrai sostituirla con qualsiasi altra memoria SD in futuro). Hand permette anche di effettuare backup istantanei del cellulare e di ricaricarlo allo stesso tempo: è infatti anche una power bank.
Come è nata l’idea di creare Hand?
“Tutto è nato a Roma davanti a due birre: Andrea mi ha proposto l’idea di un dispositivo di archiviazione che permettesse sia sicurezza che autonomia dal computer. Sulla tovaglia del pub era disegnata una enorme mano stilizzata. È nato cosi Hand. Poi Andrea ha per caso incontrato Lars a Firenze, grazie ad amici di amici. Lars, hardware guru ed ingegnere visionario, ha da subito creduto nella nostra idea trasformandola in un progetto reale”.
Come avete sviluppato e fatto crescere Hand? Avete partecipato a concorsi di finanziamento, startup battle?
“Si, tramite l’iniziativa Postepaycrowd abbiamo presentato Hand al Maker Faire di Roma, avvenuto lo scorso ottobre. Sempre attraverso Postepaycrowd abbiamo fatto una campagna di crowdfunding su Eppela: abbiamo così raggiunto il goal e quindi un cofinanziamento di Poste Italiane. Successivamente abbiamo partecipato alla startup battle organizzata da Clhub a Cagliari il 24 novembre 2016 ed abbiamo vinto”.
Perché scegliere un dispositivo come Hand quando sul web abbiamo piattaforme come Dropbox che permettono ugualmente lo storage e la condivisione di qualsiasi tipo di file?
“La nostra mission è stata quella di dare una risposta al problema sempre più comune del furto di documenti riservati e dell’intrusione nei dati personali. Con internet si sa, nessuno è al sicuro e sono numerosi gli scandali a riguardo. Sono molto più sicuri dispositivi di archiviazione mobili, come normali hard disk, chiavette usb. Ma tutti questi dispositivi hanno la scomodità e la passività del dover dipendere da un pc. Hand permette di superare il computer e di trasferire file direttamente da un hard disk a una penna usb senza alcun tramite, come se fosse una stretta di mano: il file riservato passa dalla mia mano direttamente nella tua mano, dalla mia responsabilità alla tua. Immaginate un mondo in cui tutti hanno un dispositivo Hand: esisterebbe una circolazione di file completamente sicura, completamente riservata”.
Avete programmi per il futuro o migliorie che pensate di poter apportare a Hand?
“Stiamo indirizzando tutti i nostri sforzi verso la produzione, vogliamo entrare in produzione quanto prima e capire la reazione del mercato alla nostra novità. Abbiamo già effettuato nel nostro business model una gap analysis per l’anno 2017, avendo come obiettivo quello di concludere le trattative già avviate con alcune corporate leader in diversi settori che vogliono acquistare Hand per i loro dipendenti e soprattutto per i loro dirigenti, per la circolazione di dati privati e riservati della loro azienda. Il nostro rimane comunque un target esteso, non solo per le grandi aziende, ma per tutti coloro che devo trasferire e conservare file. Intanto continua il nostro lavoro sulla ricerca e lo sviluppo del brand Hand e delle prestazioni, già di per sé eccellenti, del dispositivo”.