Dopo tanta fatica si è finalmente giunti al traguardo tanto atteso: la laurea. E’ arrivato il momento di godersi un po’ di meritato relax per riprendersi dalle notti insonni e dalle corse contro il tempo per riuscire a consegnare la tesi entro le scadenze stabilite. Il cielo davanti a noi sembra finalmente schiarirsi. Ma all’orizzonte incombe una nuova prova da affrontare: la ricerca di un lavoro. C’è chi preferisce prendersi un anno sabbatico per dedicarsi al volontariato o a girare il mondo, chi tergiversa nella speranza che prima o poi l’occasione della vita cada dal cielo e c’è chi, invece, prende subito la situazione di petto e inizia ad inviare curriculum a destra e a manca sperando di ottenere presto un colloquio. Qualsiasi sia il nostro atteggiamento, prima o poi dovremmo confrontarci con la ricerca del lavoro, tenendo presente il fatto che esso stesso è un lavoro e, in quanto tale, necessita di tempo, concentrazione e dedizione.
Per iniziare con il piede giusto, la prima cosa da fare dopo una meritata vacanza è quello di fermarsi a riflettere su se stessi e sul proprio futuro, ragionare sulle proprie aspirazioni, sulle capacità e le conoscenze che si sono acquisite nel tempo, sui propri punti di forza e di debolezza. Una volta individuate le proprie potenzialità e aspirazioni è importante porsi un obiettivo, una meta professionale che si desidera raggiungere e compatibile con quanto capito di sé. Una sorta di “da grande voglio fare…” ragionato. Questo processo di riflessione su se stessi a volte può risultare poco immediato, difficile, se non addirittura stressante. Affidarsi ad un esperto per fare un’analisi individuale potrebbe permettere di affrontare più facilmente questa prima, impegnativa fase. Molte università, ma anche agenzie interinali e psicologi professionisti offrono un servizio di Bilancio di Competenze, un percorso strutturato che guida la persona verso una maggiore consapevolezza di se stessa, delle proprie potenzialità e aspirazioni, per giungere ad individuare un progetto professionale da realizzare cucito su misura.
Una volta definito l’obiettivo professionale bisogna fare in modo che questo si realizzi proponendosi nel mercato del lavoro. La prima e a volte unica arma che abbiamo a disposizione per destreggiarsi in questa nuova avventura è il Curriculum Vitae, dove in due facciate dobbiamo riuscire a descrivere noi stessi e le nostre esperienze al fine di convincere i selezionatori del personale che siamo la persona che stanno cercando.
Partendo dal presupposto che un selezionatore spesso riceve centinaia, se non migliaia di curriculum al mese, è importante personalizzare il proprio CV il più possibile e fare in modo che attiri l’attenzione (sempre senza esagerare). Il consiglio è quello di inserire tutte le informazioni che sono richieste nel Curriculum Vitae Europass (scaricabile dal link http://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/curriculum-vitae/templates-instructions), ma di presentarle in maniera personalizzata e creativa. Cosa fondamentale da ricordare è che il CV non è un documento statico e immutabile. Al contrario, deve essere aggiornato e customizzato ogni volta in base alla posizione per cui si decide di candidarsi e/o la società / studio associato / Organizzazione non profit alla quale si intende inviarlo. È importante mettere in evidenza di volta in volta quelle esperienze e quelle abilità che si pensano possano interessare maggiormente l’interlocutore.
Una volta identificate le informazioni da inserire nel CV, occorre individuare una strategia di invio. Prossimamente daremo dei consigli su come prepararsi e in seguito cimentarsi concretamente nella ricerca senza perdersi passaggi fondamentali.