Imprese Familiari: Generazioni a Confronto

Gli esperti di strategia aziendale ritengono che l’impresa, quando viene gestita come appendice della famiglia e a quest’ultima viene subordinata, sia destinata a perdere competitività. Il che vuol dire non essere più in grado di sostenere il confronto con i concorrenti. Il rapporto famiglia-impresa deve dunque essere fisiologico, cioè tale da consentire l’accesso a competenze di governance e management. Competenze che tra la “dinastia proprietaria” potrebbero anche difettare.

Se le competenze invece non mancano e i discendenti dei proprietari prendono il controllo, allora il problema diventa quello di capire quali scelte faranno. In continuità o discontinuità con i loro predecessori? Secondo Molly, Laveren e Jorissen le seconde e terze generazioni che si succedono alla guida di un’impresa ricorrono in misura inferiore all’indebitamento rispetto ai loro antesignani. Bando alla leva finanziaria  e viva l’autofinanziamento. Giovani coscienziosi e responsabili: questa potrebbe essere l’immediata conclusione.

Approfondendo i dati raccolti, gli autori hanno però notato come sia indispensabile includere nell’analisi anche la crescita dell’impresa. E proprio un tasso di crescita più basso rappresenterebbe  la variabile esplicativa utile per leggere il dato sul minor tasso d’indebitamento dell’impresa gestita dalle nuove generazioni.