Gli Incendi per l’Olio di Palma che Soffocano l’Indonesia

Ogni anno in Indonesia i piccoli proprietari terrieri e le aziende agricole che coltivano palma da olio bruciano centinaia di ettari di piantagioni e di terreni. Si tratta di una tecnica rudimentale per fertilizzare il suolo, incoraggiata anche dal governo indonesiano: questo si spiega con il fatto che l’olio di palma e la sua esportazione rappresentano un’enorme fonte di reddito e di posti di lavoro per l’economia della nazione.

Tuttavia, non è difficile immaginare che l’uso del fuoco offre un vantaggio solo temporaneo al Paese, mentre nel lungo termine distruggendo habitat della fauna selvatica e spazzando letteralmente via le foreste pluviali, impoverisce il terreno e può portare anche alla desertificazione.
Ed ecco che all’Indonesia non spetta solo il riconoscimento di più grande produttore mondiale di olio di palma, ma secondo alcuni calcoli anche quello di nazione maggiormente responsabile del riscaldamento globale.

La maggior parte della produzione di olio di palma proviene da Sumatra e Borneo, le due isole più colpite dal fumo, non a caso, ma l’industria si sta anche rapidamente espandendo nella parte indonesiana della Nuova Guinea, considerata la prossima frontiera.

La nube di fumo tossico provocata dagli incendi appiccati quest’anno è stata una delle peggiori mai registrate, ma non è da considerarsi qualcosa di insolito. In effetti, gli incendi e la foschia risultante sono una costante nel Paese a partire almeno dalla metà degli anni 1990.
Il fatto è che ogni anno, molte persone (e in particolare quelli al di fuori della regione) sembrano dimenticare il problema una volta giunta la stagione delle piogge. Una volta che le condizioni tornano ad essere quelle precedenti la stagione delle piogge, allo stesso modo tornano gli incendi e la foschia, e nuovi (ma vecchi) titoli di prima pagina sui giornali. Questo ciclo si sta ripetendo da decenni.

Qui di seguito vi presentiamo una raccolta di immagini che mostrano il ricorrente problema della foschia anno dopo anno.