“Si struggeva dal desiderio di sapere cosa si agitasse in quel momento nell’animo di lui, in che modo egli pensasse a lei […]” frulla nella mente ma non trova collocazione. Eppure è di un libro, ma il titolo è una nebulosa confusa.
Se fosse una canzone ci sarebbe Shazam, ma per i libri? Instabook.
Dopo il successo dell’app per il riconoscimento delle canzoni, tre ingegneri italiani hanno avuto l’intuizione di creare un portale in grado di pensare come Shazam ma con i libri.
Così, sono iniziati i lavori per lo sviluppo di un’interfaccia in grado di risalire al titolo di un testo da una semplice citazione.
L’app è disponibile gratuitamente su AppStore e Google Play anche se alcune funzioni avanzate sono disponibili previo pagamento come la ricerca vocale. I suoi creatori, Andrea Spostato, Ronny Meringolo e Angelo Ragusa, hanno scelto lo slogan
Piuttosto esplicativo ed efficace: Instabook ha conquistato in men che non si dica tutti i lettori e ha ricevuto recensioni ottime per il suo funzionamento. Gli utenti, inoltre, sono rimasti piacevolmente sopresi nello scoprire che, oltre a fornire il titolo e l’autore del libro desiderato, l’app offre anche una breve descrizione e una valutazione dell’opera.
Per i dettagli tecnici interviene uno degli sviluppatori, Angelo Ragusa,
Ed è proprio grazie all’integrazione con la biblioteca di Google che Instabook permette all’utente di acquistare il libro direttamente dall’app.
I progetti futuri sono molto ambiziosi: gli sviluppatori si stanno impegnando per farla diventare un vero e proprio social network bibliofilo, nel quale gli utenti possono scambiarsi opinioni sulle letture, fare recensioni e condividere una passione. E per gli investimenti futuri la società dei tre ingegneri, ARAndroid, ha lanciato il progetto di Instabook su alcune piattaforme di crowdfunding nella speranza di raccogliere il favore degli utenti più affezionati.
Sarà anche vero che la lettura è un’azione sociale, sempre più collettiva e meno solitaria, ma forse l’ambizione di competere con social network della portata di Twitter e Facebook rischia di snaturare l’idea di partenza: aiutare i lettori a navigare nel mare di bellissime citazioni che frullano nella loro mente dopo aver girato l’ultima pagina di un libro. Per un giudizio definitivo, però, si dovrà aspettare ancora un po’ di tempo.
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