La prima della classe, presto o tardi. E a dire il vero più presto che tardi, secondo molti. Il riferimento è alla locomotiva cinese: una storia di successo e di crescita, che però sta attraversando una fase non facile. Un rallentamento (Bloomberg parla di “deceleration in industrial output and fixed-asset investment”), piuttosto che un cambio di segno, perché la forza propulsiva pare calata e il materiale necessario per l’alimentazione del motore forse non basta più.
Ecco dunque che in tanti stanno provando a interrogarsi sui motivi di tale rallentamento. L’Handelszeitung, ad esempio, avvia la propria riflessione costruendo un interessante metafora: il modello di sviluppo adottato dalla Cina trova la propria rappresentazione visiva nell’autostrada G30 (vedi foto), che attraversa il corridoio di Hexi (storica rotta che attraversava la provincia cinese di Gansu). Su questa costosa arteria stradale il traffico è molto limitato. Forse troppo limitato, considerando le dimensioni del progetto di realizzazione. I vuoti del corridoio di Hexi paiono riflettere simbolicamente proprio i limiti del modello di sviluppo messo a punto da Pechino. In effetti, molti progetti infrastrutturali si sono rivelati giganteschi investimenti a perdere. Il motivo è di facile lettura: calo dei profitti generati dall’uso delle infrastrutture realizzate e accumulo di debiti associati all’ultimazione delle stesse infrastrutture.