Mi sono trovato spesso a scrivere e condividere storie, segreti e consigli per raggiungere il successo. Mi sono accorto però che parliamo di successo molto di frequente, poiché, erroneamente guardiamo al successo come un significato unico quando in realtà è molto più ampio e ha un lato non proprio piacevole: il fallimento. Credo sia giunto il momento di dare il dovuto spazio anche al fallimento come primo catalizzatore del nostro successo. Benché non piaccia a nessuno fallire, in ogni fallimento è contenuto il seme del successo.
Sōichirō Honda, fondatore dell’omonima casa automobilistica, ripeteva che “Il successo è per il 99% fallimento” quindi non possiamo avere successo a meno che non avremo il coraggio di fallire.
Molti sono i fallimenti “famosi”, ma uno in particolare introduce meglio di altri esempi il concetto. Durante un’intervista dedicata al travagliato periodo di sperimentazione della lampadina elettrica ad incandescenza, Thomas Edison, il prolifico inventore, affermò: “Non ho mai fallito. Ho semplicemente trovato 10.000 modi che non funzioneranno”. Molti si sarebbero arresi al decimo tentativo, ma Edison aveva colto l’essenza del fallimento.
Il fallimento non è un’alternativa al successo. Il fallimento è un requisito del successo. I veri leader fanno tanti, tanti errori, ma non li ripetono; imparano da essi e restano entusiasti, determinati nel loro obiettivo. I nostri errori quindi possono essere i nostri più grandi maestri, ecco 5 consigli per – cercare – di imparare da essi: