Le Conseguenze Dell’Uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi

Lo scorso primo giugno, Donald Trump ha annunciato l’imminente uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, un trattato internazionale finalizzato alla tutela ambientale. Composto da 195 nazioni, si pone l’obiettivo di combattere l’effetto serra e di ridurre le emissioni di gas. Nel 2014 l’amministrazione Obama aveva promesso che gli Stati Uniti avrebbero ridotto sensibilmente l’inquinamento atmosferico entro il 2025.

L’annuncio del nuovo presidente di non rispettare più gli impegni previsti ha lasciato il mondo a bocca aperta. La decisione infatti, potrebbe portare a serie conseguenze a livello globale specialmente per il pianeta. Il riscaldamento globale è un fenomeno che si sta verificando ormai da decenni e ogni anno perso nel contrastarlo fa aumentare il rischio di produrre effetti irreversibili sul clima.

Così aziende di calibro internazionale quali per esempio Apple, Amazon e Google hanno annunciato di voler rispettare gli obiettivi climatici di Parigi nonostante non ci sia una leadership da parte di Washington a guidarle. L’industria del hi-tech è sempre stata una grande sostenitrice di questo trattato climatico dal momento che fin dall’inizio ha cercato soluzioni innovative per alimentare le proprie aziende con energia completamente rinnovabile.

Tramite una lettera aperta al mondo, le seguenti imprese hanno dunque lanciato una nuova campagna dal nome “We Are Still In”. Tutti coloro che aderiranno a questa iniziativa, infatti, continueranno a lavorare a favore dell’ambiente.

 

Tra le 100 compagnie che hanno subito posto il loro nome alla petizione “We Are Still In” vi sono anche Microsoft, eBay, Uber. Nella lista si sono aggiunti anche nomi di sindaci, college americani e stati che hanno deciso di sottoscrivere i termini per ribadire il loro sostegno e il loro impegno nei confronti dei principi dell’accordo di Parigi.

Come dichiara il comunicato stampa della campagna: