Lo Stato più Piccolo del Mondo ha Legalizzato i Matrimoni Gay

Mentre i più grandi paesi del mondo si interrogano se sia giusto o meno legalizzare le unioni tra coppie omosessuali (come abbiamo raccontato in questo articolo, dall’Oceano Pacifico arriva una storia molto curiosa. Stiamo parlando delle Isole Pitcairn (Pitkern Ailen, come vengono chiamate dagli abitanti del posto), 4 isole vulcaniche situate nel Pacifico meridionale e facenti parte dei territori britannici d’oltremare. Passato alla storia per essere stato il primo paese in assoluto a concedere il voto alle donne (1838), l’arcipelago è noto alle cronache per essere lo stato meno popolato del mondo (solo 48 abitanti).

Con ogni probabilità, erano in pochi a essere a conoscenza dell’esistenza delle Isole Pitcairn. Almeno fino allo scorso 15 maggio, quando Kevin Lynch, vice governatore dello stato, ha approvato la legge sui matrimoni gay. A causa di un problema tecnico del sito web dell’isola, però, la notizia non era stata diffusa. Nessun problema, visto che in poche ore, risolto il problema dei server, la novità ha fatto letteralmente il giro del mondo.

Una decisione provocatoria e significativa quella dello stato (che ha una professione di fede prevalentemente cristiana avventista del settimo giorno), anche perché, come dichiarato da Rodney Croome, direttore nazionale dell’organizzazione Australian Marriage Equality, sull’isola non sono presenti coppie omosessuali.

“Poiché non esiste l’obbligo di residenza, coppie che provengono da altri paesi potrebbero scegliere di venire qui a coronare il loro sogno di matrimonio. Per esempio gli australiani, che non possono sposarsi nel loro paese”, ha detto Croome. “E’ una decisione che dimostra quanto siano importanti i valori di uguaglianza e di inclusione per gli abitanti dell’isola. E’ un modo per dire che i gay appartengono a questo territorio tanto quanto gli eterosessuali. E’ un messaggio positivo a tutto il mondo”.

Una bella storia di uguaglianza e integrazione, che, per quanto simbolica, fa eco alle polemiche e agli scontri politici dei mesi scorsi, che hanno interessato sia gli stati incapaci di gestire una legislazione in materia, sia quelli che si sono completamente opposti a questo tipo di unione.