Il Futuro del Mercato Petrolifero Secondo Goldman Sachs

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Sono stati numerosi i tentativi da parte degli stati esportatori di petrolio per risollevare il mercato petrolifero. Le sfide per l’OPEC e i suoi alleati si stanno moltiplicando ogni anno che passa specialmente da quando lo “shale oil” è comparso sul mercato. Le quote sul mercato di questo carburante stanno crescendo così rapidamente da portare gli Stati Uniti al traguardo dei 10 milioni di barili al giorno entro il 2018. Un notizia che abbiamo già affrontato nel seguente articolo.

In questi giorno l’Arabia Saudita e la Russia hanno annunciato a sorpresa le loro intenzioni di estendere i tagli alla produzione fino alla fine del primo trimestre del 2018. Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari al mondo, ha dichiarato che questo espediente potrebbe rivelarsi una giusta soluzione ai problemi che sta affrontando l’OPEC.

Per bilanciare il mercato petrolifero è dunque necessario far scorrere la curva dei future. La situazione ottimale in cui il mercato si dovrà spostare, secondo la banca d’affari, è verso uno stato di backwardation in cui le scorte potrebbero notevolmente abbassarsi sempre di più.

Infatti se si arrivasse ad una situazione di contango, ovvero quando i prezzi futuri sono superiori rispetto ai prezzi spot correnti, in cui la curva si inclina verso l’alto, i trivellatori potrebberoproteggere la loro futura produzione e bloccare i prezzi per la consegna. Il risultato finale sarebbe quindi un aumento dell’offerta a breve termine che però ritarderà l’obiettivo finale di ribilanciamento.

Mentre invece se la curva si spostasse verso una situazione di backwardation, ovvero in cui i prezzi futuri sono inferiori rispetto ai prezzi spot, e quindi si inclinasse verso il basso, diventerebbe svantaggioso immagazzinare il petrolio. Infatti, il commerciante non solo dovrà pagare il costo di stoccaggio, ma anche realizzare un prezzo più basso per il futuro. Questa situazione pertanto induce un declino delle scorte.

Come ha affermato Jeff Currie a CNBC questa settimana:

Quindi il backwardation è l’unica soluzione per l’OPEC pur mantenere a bada l’industria degli scisti americani e cercare di bilanciare il mercato. Dietro all’annuncio dell’Arabia Saudita e della Russia si nasconde proprio questa logica di mercato. Infatti, le due nazioni speravano, attraverso l’effetto sorpresa, di aumentare le possibilità di spostare la curva dei future verso il basso.

Per ora non sono chiare le conseguenze del seguente annuncio, ma stando a ciò che hanno riportato l’IEA e Goldman Sachs, si è visto solamente un modesto salto dei prezzi. Finchè non si arriverà ad un forte ribaltamento della situazione si prevede che lo “shale oil” continuerà a salire inesorabilmente.