L’emergenza migranti che sta colpendo giorno dopo giorno l’Europa sembra aver fatto emergere, oltre un’impreparazione generale al problema, anche una serie di difficoltà basilari. Tra queste c’è sicuramente quella del linguaggio. Chi sbarca sulle coste di Italia, Grecia e Spagna o chi arriva dai Balcani, infatti, il più delle volte parla arabo, un idioma che per suoni e per alfabeto è molto lontano dai nostri ceppi linguistici.
Una società americana, però, ha trovato una soluzione. Si tratta della Tobii Dynavox, una compagnia a stelle e strisce che, per far fronte ai problemi di comprensione tra migranti e forze dell’ordine, ha creato una serie di schede linguistiche scaricabili. Queste sono chiamate “Refugee Communication Boards” (“Schede di comunicazione del rifugiato”) e, all’occorrenza, possono essere scaricati in PDF dal sito della società.
Le schede attualmente sono disponibili in sei lingue diverse (dall’arabo all’inglese, francese, tedesco, ungherese, nervegese e svedese) e utilizzano una combinazione di parole chiave e semplici illustrazioni per rendere il più agevole possibile la comunicazione. Una soluzione minima a un problema di enorme portata, che però rappresenta un primo passo verso la solidarietà e l’accoglienza, troppo spesso accantonate in queste situazioni.