Con il referendum irlandese svoltosi il maggio scorso che ha sancito la possibilità per coppie dello stesso sesso di sposarsi, tale tema è tornato a permeare le prime pagine dei quotidiani e i dibattiti si sono riaccesi, concentrandosi su una nuova questione: quale sarebbe l’esito del referendum in Italia? Nessuno sa dare una risposta precisa. Nessuno si espone troppo, il tema è caldo, la questione è importante, nessuno sa da che parte sia la maggioranza.
L’istituto di ricerca Demos ha pubblicato un Atlante Politico, rilevazione periodica realizzata per il quotidiano La Repubblica, in merito all’argomento constatando un leggero vantaggio dei favorevoli che ammonterebbero al 53% del campione esaminato. Il dato si rivela costante rispetto alle rilevazioni di ottobre 2014, ma ribaltato rispetto a soli due anni fa, quando il leggero vantaggio era ai contrari. Il 53% non è comunque una maggioranza abbastanza ampia da attestare una sicura vittoria, mentre trova una conferma l’idea che l’opinione pubblica sia divisa sull’argomento. A fronte di manifestazioni quali il family day dove campeggiano striscioni con scritte “Qui per amore dei nostri figli”, molto è stato il sostegno dato alla giornata internazionale contro l’omofobia che ha ottenuto anche tramite i social network visibilità e appoggio.
Demos rileva inoltre una relazione tra la gioventù e la positività nei confronti della questione e un legame politico con partiti di sinistra e il Movimento 5 Stelle. Ciò che è sicuro è che la questione si ripresenterà ogniqualvolta un paese accoglierà questo genere di proposte. E se per la Chiesa l’Irlanda è stata una sconfitta dell’umanità, per il 53% degli italiani invece è stata una grande conquista. Siamo sulla strada giusta, soltanto, come al solito, un po’ più lenti degli altri.