La produzione già di per se è piuttosto complicata e non molto redditizia, motivo per cui diversi agricoltori stanno passando gradualmente a colture economicamente più vantaggiose, come l’olio di palma. Gli alberi di cacao poi iniziano a produrre frutti dopo cinque o sei anni di vita e per soli 25 anni, passati i quali è necessario sostituirli con piante più giovani. Da un lato quindi ci sono le grandi multinazionali come Nestlè, Ferrero, Cadbury, Mars Inc. e Hershey che non si occupano solo della produzione di prodotti a base di cacao ma hanno differenziato la loro offerta, dall’altro vi sono imprese specializzate, come Lindt, nell’offerta di cioccolato di qualità ed infine imprese artigianali medio/piccole che coprono solamente mercati locali e di nicchia. Se i primi controllano verticalmente tutta la produzione, gli ultimi a causa delle piccole dimensioni di scala e dei costi elevati non si occupano della trasformazione delle fave, ma comprano coperture ed altri ingredienti da trasformare in prodotto finito.