La risposta più semplice è quella citata da tutti i libri di storia: si è stabilito di commemorare le vittime dell’Olocausto il 27 gennaio perché in quella data, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa (le forze armate russe) liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, lager simbolo del genocidio nazifascista. Una risposta soddisfacente sotto molti punti di vista, ma che nasconde un processo decisionale legislativo e burocratico che in Italia abbiamo intrapreso per primi.
Di fatto, questo è bene dirlo, la commemorazione avviene a margine di una legge che lo impone. Paradossale nel caso di una tragedia che è impossibile dimenticare, ma di fatto è così.
Nel dettaglio, stiamo parlando della risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite datata 1 Novembre 2005, che indica agli stati membri dell’ONU il 27 gennaio come data ufficiale per ricordare la Shoah. Il processo che portò alla risoluzione fu preceduto da una sessione speciale, tenuta il 24 gennaio dello stesso anno, in cui l’Assemblea celebrò il 60esimo anniversario dalla liberazione dei campi di concentramento nazisti.
In Italia
In Italia il Giorno della Memoria venne istituito, nel medesimo giorno, con 5 anni di anticipo, nel 2000. Tuttavia, senza indicazioni precise dalle Nazioni Unite, ci furono difficoltà nell’individuazione della data.
Due furono le giornate proposte.
Il deputato di origine ebraica Furio Colombo propose il 16 ottobre, ovvero la data simbolo del rastrellamento del ghetto di Roma (nel 1943, in quella data, più di mille ebrei furono arrestati e deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, ndr), con cui si mirava a sottolineare anche le responsabilità italiane nello sterminio.
L’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti, invece, propose il 5 maggio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Mauthausen (campo in cui venne deportato il presidente dell’associazione Gianfranco Maris).
Tuttavia, nonostante le due alternative, grazie agli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000, l’Italia decise di adottare come giornata della commemorazione il 27 gennaio, come già detto data della liberazione di Auschwitz.