Appena dopo l’ingresso nella Seconda Guerra Mondiale, l’esercito statunitense cercava un mezzo di comunicazione efficace e poco ingombrante che collegasse i soldati americani con le proprie famiglie. Così il 15 giugno del 1942 nascono le Victory Mail, o comunemente conosciute come V-mail.
Questa modalità di messaggistica si è ispirata ad un servizio già attuato dal British Airgraph che utilizza microfilm per la spedizione. Una giusta soluzione per l’esercito così che potesse a pieno usufruire gli spazi della posta per il trasporto di ulteriori armi e di rifornimenti.
Il servizio delle V-mail fornito da Kodak era molto semplice. Il soldato, infatti, scriveva la propria lettera su un foglio standard che poi veniva fotografato e trasferito su un rullino. Questo, dopo aver raggiunto la destinazione, veniva sviluppato e il messaggio così riprendeva le proprie dimensioni. Dopo esser stato stampato in una versione leggibile veniva poi spedito al vero destinatario.
Ogni lettera veniva prima di tutto censurata e solamente poi veniva fotografata. Questo metodo è stato molto efficace anche per lo sviluppo di nuove tecniche anti-spionaggio come per esempio l’utilizzo di inchiostro invisibile.

Questo processo innovativo infatti non solo ha mantenuto vivo il rapporto tra i soldati in prima linea e i propri cari, ma ha anche ottimizzato lo spazio durante i trasporti. Infatti, 1600 lettere potevano essere contenute in un unico rullino della pellicola dalle dimensioni di un pacchetto di sigarette. 2000 libbre di carico sono diventate solamente 20 e al posto di 37 sacchi di posta ne veniva recapitato solamente uno.