Person Finder, il Tool di Google che da Anni Aiuta la Ricerca dei Superstiti

Il terremoto di magnitudo 7,8 che lo scorso 25 aprile ha devastato il Nepal, secondo le rilevazioni della U.S. Geological Survey, è stato uno dei peggiori eventi sismici degli ultimi anni. Il numero delle vittime, circa 7 mila fino a questo momento, è destinato a crescere nei prossimi giorni. Le ricerche, difficoltose in alcune zone del paese, hanno portato alla luce uno dei problemi più gravi di questa emergenza: i dispersi. Come rintracciare eventuali superstiti per assicurarsi che siano riusciti a uscire illesi da eventuali crolli?

A tal proposito Google, potentissimo motore di ricerca globale, ha deciso di adattare il suo Person Finder per venire incontro alle esigenze di chi sta cercando amici e parenti nelle zone colpite dal sisma, aiutando le frenetiche perlustrazioni sul luogo. Il progetto nasce dalla divisione di crisi dell’azienda americana e si fonda sulla creazione di un database aggiornato fatto di informazioni fornite dalle persone coinvolte nel cataclisma e disposte a mettersi a disposizione di tutti coloro che cercassero un proprio caro in quella zona. Una volta completata la ricerca individuale, poi, l’utente può rimuovere le informazioni liberando la lista.

L’applicazione del colosso informatico, lanciata nel 2010 a seguito del terremoto di Haiti, si propone di aiutare le famiglie dei dispersi, anche grazie alla collaborazione dei soccorritori, che possono raccogliere e trasmettere online in tempo reale notizie preziose sulle persone scomparse. Per questo motivo, da sabato sera in Nepal si è registrato un record di contatti, per un tool che, unito all’incessante attività dei media locali, ha permesso il ritrovamento e il riconoscimento di numerosi superstiti.

Person-Finder-Chile

Il sistema di Person Finder, per chi non lo conoscesse, si basa su due principali modalità di ricerca: “Sto cercando qualcuno” e “Ho informazioni su qualcuno”. Due vie molto semplici per cercare o inviare status e dettagli di milioni di persone. Nel caso specifico del terremoto che ha sconvolto il Nepal, supponendo che l’accesso a Internet sia integro, l’applicazione svolge una duplice funzione: la possibilità di caricare o controllare informazioni circa persone disperse o ancora intrappolate e rassicurare i propri cari qualora la persona fosse riuscita a mettersi in salvo. Per facilitare il tutto, allargando la possibilità di utilizzo anche ai tanti turisti presenti, il servizio è offerto sia in inglese che in nepalese. Una novità che venne utilizzata anche lo scorso anno, in occasione dei terremoti che hanno colpito lo Jammu e il Kashmir. L’investimento è consistente e ci mostra il buon volto dei motori di ricerca, strumenti utilissimi per tamponare tragedie del genere.