La stagione dei Nobel si è ufficialmente aperta ieri con l’assegnazione congiunta del primo premio per la medicina a John O’Keefe dell’University College of London e la squadra di ricercatori norvegesi capitanata dalla coppia Edvard e May-Britt Moser. E com’è consuetudine in tali occasioni, nell’attesa dei prossimi annunci, è già iniziata una rumorosa speculazione su chi si aggiudicherà l’onore nei campi della fisica, chimica, letteratura, e, soprattutto, in economia.
La scorsa settimana la Intellectual Property & Science di Thomas Reuters, leader mondiale nel settore delle informazioni per imprese e professionisti, ha rilasciato la “Nobel-Class Citation Laureates”, uno studio – frutto di un’analisi quantitativa del numero di citazioni ricevute dai ricercatori nella propria disciplina – che dal 2002 ha predetto con precisione ben 35 Premi Nobel. Stando ai risultati dell’analisi, quest’anno sembrano essere 5 i principali nomi che si contenderanno l’ambito riconoscimento nella sezione dedicata all’economia: Philippe M. Aghion e Peter W. Howitt, rispettivamente professore di Economics ad Harvard e professore emerito di Social Science alla Brown University, per il proprio contributo alla teoria della crescita shumpeteriana; William J. Baumol e Israel M. Kirzner della New York University, per l’avanzamento dello studio dell’imprenditorialità; e, infine, Mark S. Granovetter, professore di sociologia all’Università di Stanford, per le sue ricerche pionieristiche nella sociologia economica.