Quattro Punti per Conoscere Meglio Podemos, il Nuovo Fenomeno Politico Iberico

“Meglio perdere che perdersi”. Nel suo recente commiato dal Partito Democratico, Giuseppe Civati ha salutato la ditta ammonendo sui percoli che la sua parte politica rischia di correre in questo particolare momento storico, nel quale la sinistra, in particolar modo quella a vocazione maggioritaria, tende ad abbandonarsi al bacio fatale della dottrina neoliberista. Eppure qualcosa nelle sinistre europee si muove: all’affermazione alle elezioni nazionali di Syriza in Grecia, sotto la leadership di Alexis Tsipras, si è recentemente aggiunto il successo di Podemos in Spagna nelle ultime elezioni amministrative. Barcellona è stata conquistata (con Ada Colau eletta a sindaco) e a Madrid – storico feudo del Partito Popolare – sono stati raggiunti risultati formidabili. Analizziamo gli aspetti salienti del partito che sta conquistando la Spagna.

ORIGINI: fondato nel Gennaio 2014, Podemos subentra a quello che era stato il movimento degli indignados, cercando di rappresentare una forza politica costruttiva, a partire dal nome, e non di mero dissenso. Guidata dal carismatico Pablo Iglesias, la formazione riesce a conseguire ben presto risultati importanti, diventando il quarto partito spagnolo alle elezioni europee del Maggio 2014.

IDEOLOGIA: a differenza di quello che accade con altri movimenti in voga in questo periodo, Podemos non è un partito post – ideologico che vuole superare la novecentesca distinzione destra / sinistra. I principi ai quali si ispira il movimento di Iglesias sono abbastanza chiari: ricerca dell’ egualitarismo, difesa delle classi più deboli, controllo dello stato nella politica economica del paese. Non a caso nel Parlamento Europeo i suoi rappresentanti sono inseriti nel gruppo Sinistra Unitaria Europea – Sinistra Verde Nordica e si registra una grande sintonia con Tsipras. Molti sono comunque i punti di contatto con chi, come il Movimento 5 Stelle, rappresenta l’alternativa ai partiti tradizionali: la prospettiva a lungo termine della democrazia diretta ( in luogo di quella rappresentativa) e soprattutto il contenimento dei costi della politica. Un attivista di Podemos può infatti guadagnare al massimo 1950 euro netti al mese, il triplo rispetto al salario minimo spagnolo. Il resto degli emolumenti deve essere obbligatoriamente versato al partito o ad organizzazioni non governative.

GIOVENTU’: rispetto a ciò che accadeva in passato, oggi i partiti riscontrano un’enorme difficoltà nel riempire le piazze. L’importanza del comizio e dell’aggregazione viene sostituita dalla celerità del tweet e le nuove generazioni sono sempre meno appassionate alla politica. Podemos in questo senso si rivolge e attecchisce soprattutto tra i ragazzi, anche se continua a crescere il numero dei sostenitori del movimento anche tra chi giovane non lo è più ed è stato deluso più volte dal PSOE, il partito socialista spagnolo. La gioventù è anche un tratto distintivo dei leaders di Podemos: Ada Colau, neo sindaco di Barcellona ha 41 anni, Pablo Iglesias nemmeno 37 e Rita Maestre, esponente della direzione e nota per essere stata ospitata anche in talk show televisivi italiani, appena 26.

FUTURO: la storia insegna che i nuovi movimenti che si contrappongono ai partiti tradizionali tendono a fare uno scintillante ingresso sulla scena salvo esaurire rapidamente la loro forza propulsiva. Nel Regno Unito UKIP, il partito indipendentista di destra guidato da Nigel Farage, è passato nel giro di un anno dal trionfo alle elezioni europee – primo partito col 27,5% dei voti – al clamoroso tonfo alle recenti politiche, con appena un seggio conquistato. In Italia il Movimento 5 Stelle ha fatto saltare il banco alle politiche del 2013, salvo poi crollare alle elezioni europee dell’anno seguente. In Grecia Tsipras sta sperimentando come sia celere il calo del consenso quando dall’opposizione si passa a dover governare. Questa è la vera sfida che attende Podemos e in questo senso le prossime elezioni politiche nazionali, previste per Novembre, saranno un interessante banco di prova.