Sostenibilità, Generazioni a Confronto e IL Viaggio

Sostenibilità

Un mondo provato, sfruttato e drenato.

Per quanto possa essere difficile e spaventoso affermarlo, questa è la realtà che stiamo vivendo oggi.

Il surriscaldamento globale, l’inquinamento, l’estinzione di animali (non da ultimo il rinoceronte bianco) e piante, sono solo alcune delle conseguenze a decisioni sociali, economiche e politiche prese basandosi sul consumismo e la mera certezza che le risorse naturali siano illimitate.

Tuttavia, grazie al concetto di sostenibilità, questo trend sta cambiando; si sceglie l’innovazione rispetto ai “vecchi” standard nefasti, si ha sempre più coscienza del proprio peso sul Pianeta (i.e. impronta ecologica) ed è innegabile ed irrefrenabile il bisogno di rompere lo status quo e, dunque, migliorarsi.

Ma come viene vissuto lo sviluppo sostenibile dalle generazioni che, nel qui e ora, hanno la possibilità di agire?

La Generazione X, i manager affermati dei giorni moderni, è cresciuta sperimentando sulla propria pelle le prime gravi emergenze globali.

La crisi energetica del 1970 e la tragedia di Chernobyl (1986) hanno messo in evidenza il fatto che il rapporto tra industria e mercato, tra individui e Pianeta, risulti essere una questione politica di pubblico interesse; pertanto, nel 1987 il Rapporto di Brundtland della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo, consapevole della necessità di sensibilizzare le masse, conia e definisce il concetto di sostenibilità come: “lo sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

Inizia così, dunque, un processo di modernizzazione ed innovazione dei concetti di produzione e consumo. L’interesse dimostrato dalla popolazione internazionale verso prodotti e servizi sempre più tutelanti nei confronti del Pianeta hanno fatto sì che la globalizzazione si adattasse alle nuove esigenze mondiali.

Innanzitutto ha dipinto la sostenibilità come uno “scopo sociale” facendo sì che la relazione tra azienda e società non sia più una tantum bensì più emozionale, creativa, fonte d’ispirazione.

In altre parole, umana.

Basandosi su questo principio nasce la CSR (Corporate Social Responsibility, Consiglio Europeo di Lisbona, marzo 2000) in italiano RSI: Responsabilità Sociale d’Impresa.

È considerata come uno degli strumenti strategici più efficiente nella creazione di una società sempre più competitiva e socialmente unita e, allo stesso tempo, dedita a modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo. Questo viene definito nell’utilizzo di una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio in cui si opera, secondo un’ottica di sostenibilità futura. Si tratta di una rivisitazione completa della vision e della mission dell’azienda stessa.

Insomma, un novo concetto di fare marketing e di condividere i valori.

La sfida avvincente che si sono prefissate le imprese è quella di soddisfare i bisogni dei propri consumatori portando un valore aggiunto, esterno al core business ma vicino ai cuori delle buyer persona.

In Italia sono presenti centinaia di Persone, Brand ed Imprese che si sono messe in “viaggio” verso una “Terra Inesplorata” rappresentata, per l’appunto, dallo sviluppo di strategie rivoluzionarie che salvaguardino il Pianeta ed il suo – nostro – futuro.

Tra queste vogliamo ricordare Grom, che, utilizzando solo materie biologiche e producendo in maniera consapevole ha portato enormi benefici pertinenti alla percezione del brand ed ha innalzato la sua eccellenza. Un altro esempio degno di nota è Perpetua, la prima matita, made in Italy, ad essere completamente eco-friendly: non vengono abbattuti alberi per la sua creazione ed all’interno è composta all’80% da grafite riciclata. Questo è un ottimo esempio di economia circolare applicata al learning by doing.

Tuttavia è bene comprendere chi siano questi nuovi customer e che cosa ritengano essere importante.

Un’analisi sviluppata da Nielsen ha messo in evidenza che il 58%, dei consumatori (principalmente giovani adulti tra i 20-35 anni, i Millennials) spenderebbe di più per un prodotto, o servizio, rispettoso nei confronti del Pianeta; mentre la percentuale salirebbe a 72% per i consumatori del futuro (Generazione Y; giovani che oggi hanno tra i 15-20 anni).

Sono generazioni guidate da forti aspirazioni e sono alla continua ricerca di ispirazioni.

In un momento dove nulla è certo, non il lavoro, non la politica e non l’ambiente, questi giovani adulti cercano un’identità solida e, dunque, vivono in community dove vengono continuamente scambiate paure, pensieri e sogni.

I Millennials hanno raggiunto la maturità in un momento di forte recessione economica che ha ridefinito completamente il concetto di consumo.

Non è più un “mordi e fuggi” bensì un “consumo sociale” che tiene conto dei risvolti sull’ambiente e sulla popolazione che lo vive. Pertanto, assieme alla generazione che li segue, hanno una forte necessità: cambiare le cose.

Alla luce di questo bisogno questo cluster è anche chiamato Aspirationals.

Ed è qui che si trova la grande sfida. Questi gruppi non hanno esigenza di sentire dichiarazioni vuote veicolate da campagne pubblicitarie piatte. Hanno bisogno di emozionarsi, condividere quest’intelligenza emotiva e credere ad uno scopo più profondo. Vogliono appartenere al cambiamento, vogliono condividere un’identità integra, vogliono essere parte dell’innovazione.

Quindi i marketer moderni, rappresentati dalla Generazione X, devono rilevare queste urgenze delle masse e convincerle a meritarsi di “camminare” al loro fianco. Un percorso nuovo, senza certezze senza precedenti ma che può portare lontano.

Mark Twain una volta disse:

“Quindi sciogli gli ormeggi, naviga lontano dal porto sicuro.

Cattura i venti dell’opportunità nelle tue vele.

Esplora. Sogna. Scopri.”

È questo che la sostenibilità sta portando al mondo contemporaneo.

Un viaggio.

E si sa, i viaggi, lunghi o corti che siano, ti cambiano e se c’è la motivazione e l’aspirazione a godersi ogni piccolo particolare di questo, ti può solo emozionare, far apprezzare e rispettare ancora di più la vita e il Pianeta che ci ospita.

E tu, sei già partito?

 

Nicole Gardner

Vice Responsabile Area Comunicazione