Telefonica non controlla Telecom. Ad affermarlo è Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia, in un’intervista al Sole 24 Ore. “Nessun azionista è in grado di influenzare la gestione dell’azienda” spiega l’ex presidente dell’Eni che però non chiude le porte ad eventuali investitori: “se ci sono azionisti pronti ad investire, ben vengano”. ” I passi sulla governance non sono finiti – aggiunge – Abbiamo avviato l’analisi per un’ulteriore evoluzione nella direzione della public company“. Quanto a Tim Brasil “vendere, per tutti, è sempre un’opzione: dipende dal prezzo. Dopodichè, essendo Tim il secondo operatore mobile del Brasile con 70 milioni di clienti, 5 miliardi di investimenti programmati fino al 2016, e per noi fonte di un terzo dei ricavi di gruppo, è strategica”.
Recchi chiarisce il suo ruolo, di presidente con supervisione sulle strategie: “le deleghe – precisa – sono finalizzate a un equilibrio dei poteri, affinchè il presidente affianchi l’ad per cogliere le sfide che la società ha davanti. Ne abbiamo molte: di settore, di mercato e aziendali”. “Io continuo a essere presidente di garanzia per tutti”. La strategia di Telecom “è sviluppare i mercati in cui siamo presenti puntando sulla tecnologia, come prevede il piano industriale preparato dall’ad Marco Patuano – aggiunge -. Con la tecnologia si vince”. “Solo in Italia il piano Telecom prevede investimenti per 9 miliardi in tre anni, di cui 3,4 miliardi in nuove tecnologie”. L’Italia però deve “creare le condizioni perchè la domanda si sviluppi”.