Negli ultimi giorni, il presidente Trump ha fatto ancora parlare di sé. Questa volta riguardo al divieto assoluto per i passeggeri di poter portare dispositivi elettronici di grandezza superiore ad uno smartphone sui voli diretti dal Medioriente.
Business Insider ha deciso di intervistare sir Tim Clark, presidente di Emirates Airline, per capire quali saranno gli effetti collaterali del recente Laptops Ban. Questa compagnia aerea è, infatti, una tra le nove colpite dal veto entrato in vigore lo scorso 25 marzo e risulta essere anche la più coinvolta poiché si stima che circa l’11% delle sue entrate provengono dalle rotte dirette verso l’America del Nord.
Come ha dichiarato Tim Clark:
Emirates non è ancora in grado di valutare gli effetti che questo divieto porterà al proprio business, per ora sembra che tutto vada per il verso giusto. La compagnia aerea si aspetta di avere un’idea più chiara verso fino maggio, quando i viaggiatori e i turisti inizieranno a prenotare i viaggi per andare in vacanza.
Già il Muslim Ban, che ha vietato lo spostamento e il permesso di soggiorno per i cittadini provenienti dai sette paesi a maggioranza musulmana (Iran, Iraq, Sudan, Siria, Libia, Somalia e Yemen), ha influito pesantemente sul calo delle prenotazioni.
Soprattutto perché il mercato statunitense stava diventando sempre più importante per l’Emirates Airlines che aveva in programma di aumentare le tratte e poter raggiungere direttamente più città statunitense aumentando a 18 il numero di voli diretti giornalieri verso 11 destinazioni.
Per ora gli unici inconvenienti dovuti al Laptops Ban, come afferma Tim Clark durante l’intervista, si sono riscontrati negli aeroporti. Si tratta specialmente di ritardi nel ritiro dei bagagli dovuti principalmente all’aumento dei controlli delle valigie in stiva.
Riguardo ai provvedimenti che sia il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno adottato per difendersi dal terrorismo, Tim Clark dice: