Come nelle migliori storie d’amore, il primo periodo è quello più concitato. Sempre insieme, affiatati, con la voglia di condividere ogni cosa. Poi? Poi entra in gioco la quotidianità, la cosiddetta e tanto temuta routine, e allora devi essere bravo a gestire il rapporto. Quello tra uomo e donna? Anche, ma soprattutto quello tra te e i social.
Sì, perché (tenetevi forti) i numeri parlano chiaro: il rapporto tra voi e i social network è in crisi. Dodici, dieci, sei e cinque. Tanto sono durate le nostre storie d’amore rispettivamente con Facebook, Twitter, Instagram e Snapchat. Ora, parola di esperti, hanno iniziato a stancarci.
Non fraintendiamo i dati. Una crisi nel rapporto non vuol dire una diminuzione delle relazioni. Infatti gli utenti continuano a crescere. Prendiamo ad esempio il colosso guidato da Mark Zuckerberg. Secondo i dati riportati da Il Corriere della Sera, nell’ultima trimestrale (aprile 2016) Facebook ha annunciato di aver raggiunto 1,69 miliardi di utenti attivi al mese, facendo registrare un +15% rispetto all’anno scorso. Anche Twitter, da tempo snobbato e ritenuto in crisi nera, ha riportato un aumento degli utenti: circa 310 milioni (+3% rispetto all’anno passato).
La crisi, insomma, per chi non l’avesse capito, è da intendere relativa al tempo trascorso sul singolo social. Secondo il Reuters Intitute for the Study of Journalism, infatti, le applicazioni hanno iniziato a utilizzare piccoli trucchi per tenerci più tempo sui social, facendoci interagire con altri utenti al fine di creare engagement (utile poi per vendere pubblicità). Una strategia funzionante che, però, non ha avuto l’impatto sperato sugli utenti, ormai giunti all’inevitabile crisi del dodicesimo, decimo, sesto e quinto anno.
Il calo del desiderio, sintomo dei più classici matrimoni di lunga data, è inevitabile e può essere recuperato solo grazie all’innesto di qualche novità. Cosa che, tra l’altro, Facebook sembra aver recentemente intuito con lo sviluppo di un sacco di possibilità: dalla diretta streaming, in cui ognuno può raccontare live piccoli scorci di vita quotidiana, alle foto a 360gradi.
A chi, invece, continua a chiedersi cosa faccia la gente ancora con il capo chino sullo smartphone suggeriamo di prendere in considerazione l’idea che la gente a un like o a un selfie inizi a preferire una canzone su Spotify, un percorso alternativo per tornare a casa su Google Maps o una mail di lavoro su Gmail.
Insomma, per dirla alla Neil Armstrong: “Un piccolo passo (indietro) per i social, un grande passo per la socializzazione (quella vera)”.