Dopo la stipulazione dell’importante accordo di Parigi, nonché l’evento della COP23 tenutosi a Bonn lo scorso novembre, la Commissione Europea mette in atto un nuovo piano d’azione volto a preservare l’economia finanziaria in chiave “green” ed eco-sostenibile.
L’obiettivo chiave di questo ambizioso progetto è quello di agire con tempismo sulla salvaguardia del nostro pianeta, il quale ormai si rivela sempre più travolto dalle conseguenze del cambiamento climatico e dalla crescente scarsità di risorse.
Il vademecum dei leader esperti di Finanza Sostenibile sarà proprio la lista di obiettivi per il 2030 concordati a Parigi e adottati a partire dal 2014: ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 40%, produrre energia rinnovabile e migliorare l’efficienza energetica almeno al 27%.
Per raggiungere con successo tali scopi, si stima un investimento aggiuntivo di circa 180 miliardi di euro l’anno e, per tali ragioni, entra in gioco la Finanza come colonna portante di tale progetto da rafforzare in chiave etica ed ambientale.
Vediamo nel dettaglio le dichiarazioni sostenute dai leader europei presenti.
Il primo Vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans ha dichiarato che un’economia più verde favorisce anche la creazione di nuove funzioni per il lavoro, per le persone e il pianeta. Ciò permetterà agli investitori e ai cittadini di utilizzare il proprio denaro con responsabilità e a beneficio dell’ambiente in cui vivono.
Successivamente Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, si è focalizzato maggiormente sul notevole impatto green che il nostro sistema finanziario potrebbe avere e dichiara: “Ispirandoci al lavoro svolto dal gruppo di esperti ad alto livello, oggi presentiamo i nostri piani per una riforma di ampio respiro che potrebbe rappresentare il parametro di riferimento mondiale per la finanza sostenibile. Soltanto con l’aiuto del settore finanziario possiamo soddisfare il fabbisogno di finanziamento di 180 miliardi di euro l’anno per conseguire i nostri obiettivi in termini di clima e di energia, contribuendo così ad un futuro sostenibile per le prossime generazioni.”
Inoltre Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, e Miguel Arias Cañete, Commissario per l’Azione per il clima e l’Energia hanno infine affermato che l’UE si sta già muovendo in prima linea per combattere i cambiamenti climatici ed investire con efficienza in risorse ed infrastrutture sociali mediante il FEIS. Almeno il 40% di questi investimenti, sarà inoltre dedicato a progetti specializzati per il conseguimento degli obiettivi posti nel Trattato di Parigi. Sarà dunque fondamentale creare condizioni assolutamente positive per gli investitori privati al fine di garantire una più ampia economia circolare nel rispetto delle risorse del pianeta e lavorare per diventare sempre più mete di investimenti in tecnologie innovative e verdi.
Il piano d’azione in pillole
La Commissione ha proposto un piano strategico in materia di Finanzia Sostenibile, riprendendo un pacchetto progettuale volto a ridurre le emissioni di carbonio nell’economia, con un plan ben definito il quale offre un interessante prospetto sulle attività e i lavori che si terranno in futuro e che coinvolgeranno tutti i soggetti appartenenti al sistema finanziario. Vediamoli brevemente:
– Formulare un linguaggio comune per la finanza sostenibile, ovvero un sistema omogeneizzato di classificazione dell’UE per definire ciò che è davvero sostenibile e studiare gli ambiti in cui gli investimenti possono agire maggiormente.
– Creare dei marchi UEper i prodotti finanziari green sulla base di tale sistema di classificazione dell’UE, fornendo agli investitori i mezzi per vedere con chiarezza gli investimenti che rispettano i regolamenti ambientali o con basse emissioni di carbonio.
– Chiarire il dovere, per i gestori di attività e gli investitori istituzionali,di considerare seriamente i fattori di sostenibilità nel processo di investimento e di rendere più tempestivi gli processi di comunicazione.
– Imporre alle imprese di assicurazione e di investimento di consigliare i clienti in base alle loro preferenze in materia di sostenibilità.
– Integrare la sostenibilità nei requisiti prudenziali: le banche e le imprese di assicurazione sono una fonte molto importante di finanziamento esterno per l’economia europea. La Commissione farà uno studio di fattibilità sulla rigenerazione ponderata dei requisiti patrimoniali delle banche per gli investimenti sostenibili, quando ciò si giustifica sotto il profilo del rischio, e al tempo stesso assicurando la tenuta della stabilità finanziaria.
– Migliorare la trasparenza concernente le comunicazioni societarie: si propone di rivedere le linee guida sulle informazioni non finanziarie per allinearle alle raccomandazioni della task force del Consiglio sulla stabilità dell’informativa finanziaria climatica.
Conclusioni
L’UE si mostra altamente determinata nel conseguire tali obiettivi fondamentali, e conferma di aderire sia alle direttive dell’Accordo di Parigi sia all’Agenda 2030 promossa dalle Nazioni Unite.
Per crescere esponenzialmente ed in chiave sostenibile, ogni soggetto investito dal settore finanziario dovrà intervenire attivamente e promuovere l’incentivazione degli investimenti privati con una ricalibrazione del sistema bancario: così facendo, si renderà tale sfida più trasparente e di qualità.
Tali raccomandazioni seguono un rapporto finale di uno studio portato a termine da un gruppo di esperti nel settore della finanza sostenibile istituito dalla Commissione due anni fa.
La stessa sta ultimando l’organizzazione di una conferenza di alto livello del Consiglio che si terrà il 22 marzo 2018 proprio per discutere del piano d’azione appena descritto.
Di Lucia Palomba