“Allarme Italia”: Il Bel Paese è in Recessione, Di Nuovo

Aziende e Professionisti Pionieri del Cambiamento Che Coprono Quasi un Quinto del PIL Italiano

L’Italia è in recessione – di nuovo. Stando all’ultimo comunicato stampa dell’Istituto nazionale di statistica, pubblicato lo scorso 6 agosto, “nel secondo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo (PIL) […] è diminuito dello 0,2%” rispetto a quello precedente. Un “calo congiunturale”, come lo definisce l’Istat, sintesi di una diminuzione del valore aggiunto registrata in tutti e tre i principali comparti economici – agricoltura, industria e servizi – a cui anche la domanda estera di prodotti italiani e quella domestica contribuiscono con una variazione rispettivamente negativa e nulla. Ancora nessun effetto sui consumi e sulla crescita quindi dal controverso bonus di 80 euro di Renzi, il quale, solo qualche settimana fa, in una fiera risposta alle critiche mosse da Confcommercio, ne aveva rivendicato la bontà. Immediata invece è stata la risposta dei mercati. Piazza Affari, nella giornata dell’annuncio, brucia 12,8 miliardi di euro, e lo spread torna minacciosamente al di sopra della soglia dei 170 punti.

Due trimestri consecutivi con il segno meno che, in ottemperanza agli standard europei, decretano l’inizio di un’altra “recessione tecnica” – la terza dallo scoppio della crisi del 2008. Tuttavia i parametri predisposti da Bruxelles, per quanto vincolanti, non sono gli unici utili ad identificare una recessione economica.