Brexit, 13,500 le Aziende Danneggiate dalla Perdita del Passaporto

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Stando ad una ricerca pubblicata da Mlex, azienda che si occupa di marketing e analisi, la perdita del “passaporto finanziario europeo” dovuta a Brexit danneggerebbe non solo le banche e le compagnie di assicurazione con sede a Londra, ma anche migliaia di altre società.

Mlex ha stilato un elenco completo di ben 13.500 aziende che utilizzano il passaporto finanziario europeo concesso al Regno Unito e che potrebbero essere danneggiate se con Brexit venissero a mancare anche i diritti concessi finora allo stato inglese dal mercato europeo.

Che cos’è il passaporto finanziario europeo

Quello che noi abbiamo chiamato “passaporto finanziario europeo” consiste essenzialmente in una serie di leggi che consentono alle istituzioni finanziare di ogni paese di operare e oltrepassare la dogana di ogni stato con poche o nessuna restrizione.

L’attuale legge dell’UE permette ad istituzioni ed aziende europee di gestire delle filiali nel Regno Unito, senza il bisogno di capitalizzare le entrate e le uscite separatamente dalla sede principale all’estero. Allo stesso modo le aziende che non appartengono ai confini europei, come quelle provenienti da Stati Uniti o Asia, possono comunque utilizzare la loro filiale di Londra come base da cui poter vendere servizi a clienti di tutta l’Unione Europea. Questo ha permesso a Londra di essere uno fra i più importanti centri finanziari al mondo. Almeno fino ad oggi.

Tuttavia, come hanno sottolineato gli esperti di Mlex, il passaporto finanziario europeo non interessa solo le società che forniscono servizi finanziari. Ecco alcuni esempi:

The Society of Auricular Acupuncture (la Società di Agopuntura Auricolare), un corpo che rappresenta gli agopuntori, beneficia di diritti conferiti dal passaporto per quanto riguarda l’assicurazione;
– Il gruppo Telegraph Media Group, editore del Daily Telegraph, beneficia di diritti conferiti dal passaporto europeo non solo per l’assicurazione ma anche per servizi di brokeraggio;
U-Hire, una società di noleggio e di costruzione di impianti volti a facilitare traslochi e trasferimenti, beneficia, come il Telegraph Media Group, di diritti sia per l’assicurazione che per servizi di brokeraggio.

L’utilizzo del passaporto finanziario europeo consente alle aziende con sede a Londra di accedere al mercato unico europeo che conta ben 28 nazioni aderenti (se si considera anche il Regno Unito). Aderenza che potrebbe essere negata con l’avvento di Brexit.

Agli inizi di settembre, Jens Weidmann, presidente di Deutsche Bundesbank, banca centrale della Repubblica Federale di Germania e parte del Sistema europeo delle banche centrali, ha dichiarato che il Regno Unito otterrà i diritti legati al passaporto finanziario europeo solo se consentirà la libera circolazione di cittadini europei su suolo inglese.

ha detto il presidente di Deutsche Bundesbank al Guardian.

Il governo inglese, però, sembra dare poca importanza al mantenimento dei diritti conferiti dal passaporto. Le priorità del Regno Unito sembrerebbero ora essere quelle di controllare i flussi migratori e di pianificare degli accordi a livello globale per mantenere vive le aziende provenienti da Asia e Europa.

Il poco interesse dimostrato da Westminister nel mantenere il passaporto finanziario europeo non fa che rafforzare di più l’ipotesi di una “Hard Brexit”. Allora sì che sarà dura per le 13,500 aziende della lista di Mlex tirarsi su.