Il Parlamento britannico ha dato il proprio benestare sulla Brexit. Intanto l’UE potrebbe chiedere altri 3,4 miliardi di euro all’Italia.
Nel mondo
Il Parlamento della Gran Bretagna ha varato la legge che porterà al concretizzarsi della Brexit: la premnier Theresa May può ora avviare l’articolo 50 del trattato di Lisbona. Non si è fatta attendere la reazione della Scozia, che ha annunciato un secondo referendum sull’indipendenza dal Regno Unito (CNN).
Sale la tensione tra la Turchia e l’Europa dopo che l’Olanda ha cancellato il volo del ministro degli esteri che voleva atterrare a Rotterdam per promuovere il referendum costituzionale turco. Per tutta risposta, Istanbul ha vietato all’ambasciatore olandese di rientrare in Turchia (TheGuardian).
In Italia
A gennaio, secondo l’istat la produzione industriale italiana è diminuita del 2,3% rispetto al mese precedente (variazione congiunturale) e dello 0,5% rispetto a gennaio 2016 (variazione tendenziale) (Ansa).
È andata bene l’asta degli ultimi BTP del Tesoro italiano. Venduti oltre 6 miliardi di euro di bond con scadenze a 3 e 7 anni (Ansa).
Il livello degli occupati in Italia è salito a 22,7 milioni, livello più alto dall’inizio della crisi economica (Corriere).
Nelle banche oggi sarà disponibile il “conto base”, ossia un conto corrente che permette di fare poche e semplici operazioni, adatto ai pensionati. Sarà gratis per i poveri e avrà un canone agevolato per chi è in difficoltà economica (Ansa).
Sale il pressing dell’Unione Europea sull’Italia per la manovra correttiva da 3,4 miliardi di euro: si fa sempre più probabile la richiesta di una “manovra bis” di altri 3,4 miliardi (Repubblica).
Accadde oggi
Nel 1861 il tricolore attuale diviene la bandiera del Regno d’Italia.
Economia e mercati
L’inflazione tedesca di febbraio è salita del 2,2% rispetto all’anno precedente, il livello più alto da agosto 2012: è la prima volta da settembre 2012 che l’indice dei prezzi al consumo supera l’obiettivo del 2% fissato da BCE (Reuters).
La Brexit diventa sempre più concreta e la sterlina ne risente immediatamente, indebolendosi rispetto al dollaro USA.
In scia alle indiscrezioni di un possibile aumento dei tassi prima della fine del QE, l’euro si è rafforzato sul dollaro USA toccando quota 1.07.
Nel grafico sottostante è rappresentato il contributo di ciascun paese alla crescita delle economie sviluppate: ancora una volta è evidente come gli Stati Uniti abbiamo un’importanza rilevante.
Occhio al dato
Sul fronte macroeconomico in Germania sarà pubblicato l’indice ZEW, mentre in Spagna escono i dati sull’inflazione. Negli USA è tempo di conoscere l’indice dei prezzi alla produzione.