A suo parere quali sono gli errori che rendono più difficile per i neolaureati inserirsi nel mondo del lavoro?
"Rifacendomi alla prima domanda, credo che un primo errore sia quello di concentrarsi eccessivamente sul passaggio degli esami trascurando tutte le altre attività che possono arricchire il proprio curriculum. Altri errori abbastanza comuni, sono quelli di presentarsi nel mercato del lavoro con aspettative molto elevate – il che porta a rifiutare opportunità in aziende minori che invece potrebbero essere fonte di esperienza – oppure con idee non chiare in termini di aree professionali di impiego, per cui alla domanda del selezionatore “Per quale funzione aziendale si candida?” il giovane non è in grado di articolare un’idea lavorativa precisa".
Che consigli si sente di dare ad un laureando che a breve dovrà inserirsi nel mondo del lavoro?
"Innanzitutto gli direi di curare con estrema attenzione il suo curriculum e prepararsi per i colloqui di lavoro. Poi gli direi di cominciare a farsi un’idea delle imprese alle quali vorrebbe spedire la propria candidatura: capire se hanno programmi speciali per neo-laureati, cogliere l’opportunità di conoscere queste imprese, cercare di contattare persone che già ci lavorano. Un aspetto spesso trascurato è infatti la valutazione dell’ambiente nel quale ci si troverà a lavorare, ma conoscerlo in anticipo riduce il rischio di “ripensamenti tardivi”".
Qual è il consiglio che avrebbe voluto sentirsi dire da nuova matricola e che si sente di dare ad un nuovo studente in ottica di preparazione all'ingresso nel mondo del lavoro?
"Credo di avere avuto “buoni maestri” nel mio percorso di studi, allo stesso tempo credo di non avere colto alcune opportunità che avrebbero potuto modificare le mie scelte professionali. Una di queste è l’Erasmus. L’utilità di un’esperienza di questo tipo, infatti, non è tanto quella di apprendere una nuova lingua ma, come abbiamo recentemente dimostrato in uno studio sui neo-laureati in Economia dell’Università di Padova che hanno svolto un’esperienza all’estero, quella di acquisire una maggiore consapevolezza rispetto alle proprie aspirazioni di carriera grazie al confronto con realtà spesso molto diverse rispetto a quella in cui si vive abitualmente".