Dal 2015 a oggi, GCDS è cresciuto molto, si è fatto conoscere come marchio anche a livello internazionale: cosa ha permesso la crescita dell'azienda?
"C'è tanto duro lavoro dietro al successo di GCDS: passione, notti interminabili e ansia sono state fondamentali (ride). Mio fratello ne ha costruito la struttura, Matteo Carraturo ha portato avanti il prodotto, studiandone i minimi dettagli, dalle cinghie alle metamerie. Ci abbiamo creduto insieme come team, anzi, come una famiglia".
Lo scorso 19 giugno GCDS ha debuttato sulla passerella della Milano Fashion Week: cosa si prova a conquistare finalmente la settimana della moda?
"La nostra reazione è stata seriously?, trasformato poi in SEARIOUSLY GCDS. Simone Marchetti e la Camera della Moda ci hanno supportato, spingendo la produzione di tutti i nostri capi in Italia. È stato un piccolo traguardo per dei giovani italiani come noi, ma la strada è ancora lunga per dire di aver conquistato la Settimana della Moda".
Come descriveresti lo stile di GCDS in soli tre aggettivi?
"Ironico, versatile e reale".
Quali sono gli obiettivi finora raggiunti di cui vai fiero?
"Sicuramente lo show, il nostro monomarca e i nomi incredibili che stiamo riuscendo a coinvolgere sia con la comunicazione che con le collaborazioni".
Quali sono, invece, i progetti per il futuro che non vedi l'ora di realizzare?
"Per la stagione autunno/inverno lanceremo una capsule collection con Hello Kitty, sogno già di un pink ball dove tutto è pink themed".