Quando avevo finito l’Università statale di Milano due anni fa, quella specie di magazzino o archivio, dietro la porta a vetri tra il chiostro di Filosofia e quella di Lettere Antiche, nella sede centrale di Via Festa del Perdono, era stato sgomberato e ogni volta che qualcuno passava di lì si trovava di fianco un vuoto anomalo, quasi di degrado. Oggi in quello scantinato c’è RadioStatale, nata dall’iniziativa di alcuni studenti che da più di un anno lavorano tra le maglie della burocrazia ad un progetto che ha visto la propria inaugurazione poco più di un mese fa. Noi di Smartweek siamo andati a parlare con Gianluca Cannarozzo, direttore della radio, Gemma Ghiglia, caporedattore, e Giacomo Conte, vice-direttore.
Quale è la vostra mission?
“La mission del progetto è semplice e ambiziosa. L’abbiamo divisa in due concetti: il primo, nell’ambito universitario, è quello di creare una discussione e un pensiero pubblico di Ateneo, unito a un senso di appartenenza verso una Università come la Statale dove il livello indentitario medio percepito da uno studente è molto basso rispetto ad altri istituti. Il secondo è quello di fare un qualcosa che vada oltre l’aspetto semi-dilettantistico di una esperienza studentesca, ma una radio che si offra anche alla città in generale e con un buon livello tecnico e di qualità”. Una qualità ricercata in un palinsesto originale che dal Lunedì al Sabato occupa tutto tutti i pomeriggi dalle 14 alle 23.