In un mondo sempre più dipendente dai mercati azionari, ci si ritrova spesso a chiedersi “Fin dove si spingerà la finanza? Quali altri settori riuscirà a conquistare?”. Per questa volta si vola a Londra, storica capitale dei mercati finanziari, centro del mondo e metropoli dalle mille sfaccettature. In un contesto così mutevole nasce Feral Horses, una start-up che ha tutte le intenzioni di creare una piattaforma per il trading dell’arte contemporanea.
Come funziona
I fortunati artisti selezionati hanno l’opportunità di vendere le azioni, del valore dello 0,1%, della propria opera anziché la creazione artistica fisica:
Queste le parole di Francesco Bellanca, CEO di Feral Horses.
Le azioni possono essere comprate sulla piattaforma da chiunque sia interessato ad aiutare gli artisti di arte contemporanea selezionati: sia i privati sia le grandi case d’asta, così come le istituzioni pubbliche possono partecipare al mercato azionario di Feral Horses. A questo punto, scatta il conto alla rovescia di 45 giorni, termine entro il quale l’opera d’arte deve essere venduta: a ogni opera, in accordo con l’artista stesso, viene assegnato un minimo di azioni da vendere per validare la vendita. Se la soglia minima non viene raggiunta entro il termine stabilito, i soldi degli investitori vengono restituiti ai legittimi proprietari, altrimenti l’opera viene inserita nel mercato secondario: sulla piattaforma si inizia a fare il tradizionale trading delle opere d’arte, come avviene comunemente nella finanza odierna.
Vien da chiedersi che fine facciano le opere fisiche, quelle splendide creazioni artistiche oggetto di trading.
In conclusione, Feral Horses si rivolge a tutte le persone interessate all’arte che non hanno l’opportunità di investire nell’arte. Perciò la start-up si propone di aprire il mercato a questo segmento, in modo da coinvolgerlo in un percorso artistico più ampio. D’altra parte, la piattaforma è studiata anche per quei giovani professionisti che stanno trovando delle difficoltà nell’investire i propri risparmi nei segmenti più tradizionali e cercano altre vie per diversificare il portafoglio: infatti, Feral Horses si propone sul mercato come viatico per trasformare l’arte contemporanea in un asset finanziario.
Bellanca, infine, afferma: