Dimenticate le tegole-pannelli solari di Elon Musk, dalla Francia arriva la notizia che farà esultare i sostenitori delle energie rinnovabili: è stata inaugurata la prima strada mai costruita con soli pannelli solari. Il tratto di carreggiata, situato nel piccolo villaggio di Tourouvre-au-Perche in Normandia, lungo circa 1 km, è stato aperto al traffico il 21 dicembre dal Ministro francese dell’Ecologia, Ségolène Royal. I 2800 mq di pannelli solari, ricoperti da una resina a base di silicone in grado di sopportare la pressione esercitata anche da grandi mezzi, dovrebbero generare una quantità di energia sufficiente per alimentare il sistema di illuminazione stradale.
L’opera pubblica innovativa, costata al governo francese circa 5 milioni di euro, si prevede sarà percorsa da 2000 automobilisti al giorno per due anni, periodo che permetterà agli ingegneri di capire se la produzione energetica dei pannelli è sufficiente per alimentare l’intera rete elettrica. Se i risultati saranno positivi, Royal potrebbe voler installare pannelli solari su tutta la rete autostradale francese.
Ci sono però diversi problemi. Considerando che i pannelli solari orizzontali producono meno energia rispetto ai pannelli angolari, il costo di produzione e installazione dei primi supera comunque il prezzo dei secondi. Colas, azienda che ha prodotto e installato i pannelli sull’asfalto francese, spera di ridurre i costi, andando a terminare i circa 100 progetti simili che l’azienda sta portando avanti in tutto il mondo.
Roadway Solar, altra società specializzata nella costruzione di solar panel road, aveva già all’inizio del 2016 installato dei pannelli per un breve tratto della Route 66 (a Conway, Missouri). E anche Roadway Solar, come Colas, sta affrontando gli stessi problemi monetari.
Già nel 2014 nel Krommenie, Paesi Bassi, era stata inaugurata la prima pista ciclabile con il manto costituito da pannelli solari. L’energia prodotta in un anno dalla pista ciclabile, pari a 3.000kWh, è sufficiente per rispondere alla richiesta di energia di una casa abitata da una famiglia media.
Il governo francese, così come il ministro dell’Ecologia, spera di poter vedere tra due anni dei risultati positivi. Non ci resta che aspettare.