“ Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti ma, alla fine, vincono sempre i tedeschi”. Questa frase, pronunciata dall’ex centravanti inglese Gary Lineker al termine della semifinale dei Mondiali di calcio di Italia ’90, disputata tra la sua squadra e la Germania (vinta ovviamente da quest’ultima), è diventata celebre negli anni a seguire. La si è spesso citata per sottolineare i trionfi teutonici in ambito calcistico – si pensi all’ultima Coppa del Mondo disputata in Brasile – ma talvolta anche al di fuori dal rettangolo verde.
Certo, come insegna la storia, è una frase che vale più per gli altri paesi che per l’Italia, ma è innegabile sottolineare come la Germania dopo la caduta del muro di Berlino del 1989 – non auspicata da tutti: come dimenticare la presa di posizione di Giulio Andreotti a riguardo “amo cosi tanto la Germania che preferisco che ce ne siano due” ? – ha assunto un ruolo centrale e accentratore nelle dinamiche della politica europea ed internazionale.
Eppure qualcosa nell’imponente struttura tedesca sembra iniziare a vacillare: fra scandali e tragedie di diversa natura, da qualche mese a questa parte la Germania è finita sulle prime pagine dei principali quotidiani internazionali per fatti di cui non può andare particolarmente orgogliosa.