Il Laboratorio delle Idee Incontra Giulio Sapelli e Antonio Pilati

Non tutti gli Stati membri però accettano di fare sacrifici per un interesse comune. “Alcuni Paesi come la Germania concepiscono l'Europa come sottrazione di sovranità e non come condivisione!” ribatte Sapelli alla platea dei giovani del Laboratorio. “Ma se ne uscissimo sarebbe una tragedia. Non ci salviamo buttandoci: dobbiamo riparare la barca mentre c'è la tempesta.” La crisi bussa alla porta di industrie, famiglie, banche e incalza i Parlamenti di tutta Europa, ma per risalire la china bisogna essere lungimiranti: “La vera forza del rivoluzionario è la pazienza” conclude Sapelli, “non dobbiamo scadere nel disordine. La rivoluzione che aspettiamo va costruita a partire da una nuova politica, forte del confronto fra le generazioni”.

Il percorso è lunghissimo. Non si esce nella nebbia dei Navigli con una ricetta in mano, ma con l’idea che forse il metodo non è radere tutto al suolo: forse la soluzione è oltre l’economia, nel profondo dei popoli: una rivoluzione culturale e intellettuale che dia linfa nuova al sogno europeo.

Photo credits: Alice Trioschi