Questa storia di costruire un muro che divide gli Stati Uniti dal Messico sta sfuggendo di mano e si sta trasformando in una barzelletta, non solo tra i comici, che trovano terreno fertile per risate assicurate, ma anche nell’ambiente politico.
Rumors recenti riferiscono che il tycoon vuole che il muro non sia più basso di 40-50 piedi, una misura variabile che va dai nostri 12 ai 15 metri.
La struttura, definita dal Presidente “bella e innovativa”, è stata pensata per bloccare fisicamente l’entrata illegale delle persone che cercano di superare i confini statunitensi sprovvisti di documenti validi.
Come riporta Associated Press, sono state sviluppate delle idee circa l’utilizzo e la creazione di questo eco-mostro, che muterebbe in maniera permanente il paesaggio circostante.
Le idee, fornite da aziende specializzate, dovevano essere presentate al governo entro l’1 giugno per poi essere, nel caso, approvate.
Ecco le principali:
1. un’attrazione turistica con opere d’arte e vedute panoramiche del deserto
La Crisis Resolution Security Services Inc., in Illinois, ha proposto un muro alto 17 metri e largo 7, con spazio a sufficienza per permettere ai turisti di godere della vista panoramica. L’altezza, quasi il doppio di quella prevista dal governo, scoraggia tutti quelli che hanno anche solo pensato di scalare il muro divisorio.
Invece, la Concrete Contractors Interstate di San Diego ha proposto un muro di cemento levigato con l’aggiunta di pietre e manufatti specifici delle aree di confine.
dice Russ Baumgartner, CEO della società
2. una zona di stoccaggio dei rifiuti nucleari
La Clayton Industries Inc. di Pittsburgh ha proposto di immagazzinare i rifiuti nucleari lungo il muro in trincee profonde almeno 100 piedi, ovvero un po’ più di 30 metri. I soldi raccolti dal Dipartimento di Energia degli Stati Uniti, da chi già usufruisce di energia nucleare, contribuirà a pagare il muro. L’offerta include un’opzione che riuscirebbe a convertire i rifiuti nucleari in energia.
3. costruzione del muro con l’utilizzo di cemento armato
La DarkPulse Technologies of Scottsdale, Arizona, ha presentato l’idea di un muro di cemento che possa sopportare manomissioni o attacchi di qualsiasi tipo. I sensori degli allarmi verrebbero incorporati nel cemento così da poter avvisare immediatamente i funzionari di qualsiasi tentativo di valicare il muro o di creare tunnel sotterranei: il muro, secondo il progetto, verrebbe ricoperto di un rivestimento liscio che impedisce la sua arrampicata.
4. costruzione del muro nei territori di nessuno e nascita di una “co-nazione” formata da Stati Uniti e Messico con un sistema tecnologico di trasporto hyperloop
Otra Nation, un gruppo di cittadini statunitensi e messicani, ha proposto la prima co-nazione, condivisa al mondo, nei territori di confine, aperta ai cittadini di entrambi i paesi e co-mantenuta dal Messico e dagli Stati Uniti d’America. Quest’opzione creerebbe anche nodi di produzione culturale come biblioteche, musei, gallerie e laboratori tra San Diego, California, e Tijuana, in Messico, e altri punti con città da entrambi i lati del confine. Inoltre, vieterebbe la trivellazione di petrolio e l’estrazione mineraria creando un sistema di trasporto hyperloop, ovvero ad alta velocità, di merci e passeggeri
Come ha riferito Trump martedì scorso in una riunione con i leader repubblicani, un’altra proposta non ancora ufficializzata, ma che sembra essere la più valida e quotata, è quella di coprire interamente il muro con i pannelli solari: il neo eletto ha suggerito ai suoi sottoposti questa nuova idea dove l’elettricità risultante generata potrebbe coprire una parte degli ingenti costi dovuti alla costruzione.
E’ stata proprio la Gleason Partners LLC, società di Las Vegas, a proporre l’utilizzo di pannelli solari per coprire le sezioni del muro: questi forniranno elettricità per illuminazione, sensori e stazioni di pattuglia lungo il muro. Le vendite, ulteriori, di energia elettrica alle utenze potranno anche coprire i costi di costruzione in 20 anni o meno, secondo quanto riferito dalla società. L’elettricità generata potrebbe anche essere venduta in Messico.
ha dichiarato Thomas Gleason.
Sembra che il presidente si sia reso conto di essere incastrato in una morsa: da un lato, non riuscire a mantenere la parola data in campagna elettorale, per i costi smisurati di un’operazione del genere, dall’altro, la sua parola è l’unica cosa che in questo momento non gli fa perdere credibilità e punti, agli occhi dei suoi votanti.
Ciò su cui bisogna riflettere, in realtà, è il susseguirsi di problematiche e conseguenti palliativi per distogliere l’effettiva attenzione dal soggetto principale: la costruzione di un muro promossa da ideali medievali, retrogradi e xenofobi, che si traducono in un’attuale cortina di ferro, e l’istituzione di un potere guerrafondaio e chiuso che non risolve i problemi, li bombarda.
Non ci resta che dire “E’ il solito Trump Trump”