India, Investitori Giainisti Chiedono Un Indice di Borsa “Non Violento”

Sebbene rappresentino soltanto lo 0,5 percento dell'intera popolazione indiana, i Giainisti - a cui talvolta ci si è riferiti come "gli ebrei d'India" o "i capitalisti senza capitalismo" - contribuiscono oggi alla produzione di oltre il 25 percento del GDP totale della nazione; costituiscono il 24 percento delle entrate fiscali sul reddito; detengono quasi il 50 percento delle quote di mercato ed il 28 percento di tutte le proprietà private dell'India (1). In parte perché le loro credenze rendono difficoltoso l'impiego in altre professioni, in base al censimento del 2001, solo il 18,3 percento della popolazione Giainista appartiene alla "classe operaia" (11,7 percento coltivatori, 3,3 percento braccianti agricoli, 3,3 percento lavoratori dell'industria manifatturiera). Il resto, ossia l'81,7 percento, opera nel commercio - prevalentemente diamanti e pietre preziose - e in tutte quelle professioni a cui si accede con un elevato grado di istruzione - insegnamento, ingegneria, medicina, diritto, contabilità, management, e tecnologia dell'informazione.

Sebbene le componenti finanziarie dell'indice Giainista rimangano ancora da decidere, i sostenitori dell'iniziativa hanno già escluso categoricamente l'inserimento di aziende che trattano carne, pelle, pesticidi ed armi. "Credo sia una buona iniziativa ed pubblico di nicchia sarà interessato a questo tipo di prodotto" ha dichiarata Motilal Oswal, presidente di religione giainista della Motilal Oswal Financial Services, una società di brokeraggio con sede a Mumbai che da tempo evita la promozione di titoli di aziende di liquori, tabacco, pelle e catene alberghiere che servono carne. "Sosterrò l'idea di un tale indice perchè renderà più semplice ai giainisti le attività di investimento", ha, invece, riferito il Dr. Metha, ex presidente della Securities and Exchange Board of India e visiting professor alla International School for Jain Studies di Nuova Delhi.