24 Anni e un Brand di Gioielli già Avviato, Ecco Chi c’è Dietro LIL

Ecco Veronica Varetta, creatrice del marchio di gioielli LIL.

VV, come si fa chiamare, è una ragazza acqua e sapone, con grandi occhi azzurri. Ha solo 24 anni e nella sua parlantina fluida e veloce emergono grande determinazione e chiari obbiettivi per il futuro. Ha passato gli ultimi anni tra Milano, città natale, e New York, città che l’ha fatta sognare in grande.

Dalla prima, dopo esser partita, si è ricordata cosa voglia dire apprezzare le piccole cose, i grandi ricordi e la mancanza di casa; la seconda l’ha portata in un mondo che tutte le ragazze, come lei, sognano. Un mondo frenetico che non aspetta nessuno, vero. Ma stiamo sempre parlando di New York!

LIL

Come è nata la tua passione per i gioielli e la seguente creazione del marchio LIL?

“Detto sinceramente, non ho mai avuto una passione … per i gioielli. Sono sempre stata molto interessata al mondo del design e casualmente mi sono avvicinata al mondo dell’oreficeria. Quando ero ancora in università, guadagnavo facendo la baby-sitter. Ho sempre avuto tanto dai miei genitori, ma ho sempre sentito il bisogno di essere indipendente. Avevo ben in mente che tipologia di anelli volessi, ma sul mercato trovavo solo gioielli a prezzi che non facevano al caso mio e che non rappresentavano il concept che avevo in mente. Sono entrata, così, nel laboratorio di un orafo, in una piccola traversa di via Torino (nel centro di Milano), chiedendogli delle fedine molto semplici e altre tipologie di anelli: ho riscontrato, fin da subito, un grande interesse da parte delle mie amiche. Da lì è nata l’idea di LIL, un set di gioielli essenziali che diventano una seconda pelle”.

Quando le tue piccole creazioni sono diventate un vero e proprio lavoro?

“Non ho scelto di concentrarmi subito full time su LIL perché ero consapevole che avrei dovuto fare prima esperienza in altre aziende, per capire quali fossero i meccanismi e il the way of thinking. Ho portato avanti LIL, dal 2014 ad oggi, un po’ parallelamente ad altri progetti”.

Quali sono state le tue esperienze precedenti? 

“Ad ottobre 2012, ho iniziato uno stage da Conde Nast, della durata di 6 mesi, mentre frequentavo l’università. Nel giugno del 2015, dopo essermi laureata, mi sono trasferita a New York dove per un anno ho lavorato da Prada, nel settore di marketing ed eventi. Successivamente ho lavorato all’evento di apertura di One Planet One Future, sempre a New York, una mostra fotografica no profit firmata dall’artista Anne de Carbuccia. L’evento si è tenuto a Westbeth, nel West Village, un palazzo frequentato solo da artisti. Ad ottobre 2016 ho iniziato a lavorare con Kreëmart per l’organizzazione del 70esimo compleanno di Marina Abramovic, festeggiato a dicembre presso il Guggenheim di New York”.

Che cosa ne hai tratto da queste bellissime esperienze?

“Prada è stata un’ottima scuola, ho imparato il modus operandi di grandi esperti e diverse strategie di marketing: come la loro campagna per la fidelizzazione del cliente tramite private shopping experience e programmi come il Made to Order, che danno la possibilità ad ogni singolo cliente di personalizzare il pezzo prescelto. A giugno 2016 ho capito che avrei dovuto cambiare un po’ ambiente, ma non mi sentivo ancora pronta per buttarmi al 100% su LIL. Infine, la mia ultima esperienza a New York (il compleanno dell’artista di fama mondiale) è stata un’esperienza molto interessante che mi ha fatto capire che era il momento di concentrarmi a pieno sul mio progetto”.

I tuoi gioielli sembrano ispirarsi a linee architettoniche, direi quasi new yorkesi: piuttosto regolari e lineari, un’essenziale eleganza nelle forme. Le due città hanno inciso nelle tue creazioni?

“Si, esatto, queste due città hanno influito molto. Insieme ai miei percorsi lavorativi. La mia è una creatività che mi sogno un po’ di notte, senza sedermi a tavolino”.

I tuoi gioielli sembrano una vera e propria seconda pelle, un accessorio da non togliere mai..

“.. proprio così! Nel 2015 abbiamo lanciato una collezione di tatuaggi temporanei chiamata Gold Skin Collection: per me è stato un prodotto interessante per sottolineare l’idea del gioiello da non togliere mai. Il gioiello come seconda pelle è qualcosa che vorrei riuscire a comunicare meglio. Il mio sogno sarebbe incontrare le mie clienti dopo 6 mesi e vedere che indossano ancora i gioielli di LIL. Mi piace pensare che diventino parte del proprio io”.

Come scegli i materiali per le tue creazioni?

“Ho iniziato a lavorare con l’oro a 9 carati per riuscire ad offrire un gioiello di alta qualità, forgiato con metallo prezioso, ma ad un prezzo accessibile, soprattutto per i giovani come me. Il prodotto è quindi oro vero senza né placcature né bagni galvanici, che tendono a scolorire con il passare del tempo. Da qui è partita l’idea dell’uso di questa tipologia di oro: in Italia non è così consueta, ma per me, allergica a tanti altri metalli, sembra l’opzione migliore”.

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