La Grecia, le Riforme e la Fame dei Bambini

Il risultato di queste riforme è la fame dei bambini

Ora, i risultati in seguito all’adozione di queste riforme posso essere visti da un punto di vista dei dati o dal panorama sociale. La situazione in Grecia in entrambi i casi è a dir poco preoccupante.

Il premio Nobel Paul Krugman in un suo recente post sul New York Times ha messo in paragone la crisi della Repubblica di Weimar del 1913-20 e la crisi greca dal 2007  ad oggi. Il risultato, nel grafico qui sotto, ha spaventato lo stesso economista: la crisi greca non solo è stata più profonda della crisi di Weimar ma anche più duratura dato che non se ne vede ancora la fine.

Grecia Weimar

Ma se, come spesso succede, i grafici possono sembrare freddi e distaccati, i risultati di un recente sondaggio effettuato nelle scuole d’Atene lasciano poco spazio all’interpretazione.

In seguito alle proteste di alcune associazioni di insegnati d’Atene che lamentavano degli svenimenti in classe degli alunni causati dalla fame, l’ Istituto Prolepsis per la Medicina Preventiva e la Salute Ambientale e Occupazionale mercoledì scorso ha effettuato un sondaggio, in 64 scuole della capitale. I risultati, pubblicati sul sito Keeptalkinggreece.com mostrano come la gravità di questo problema sia talmente estesa, che è incredibile pensare che si tratti di un Paese europeo:

  • il 25% delle famiglie degli alunni soffre la fame;
  • il 60% soffre di insicurezza alimentare, cioè non dispone di cibo sufficiente;
  • nel 61% dei casi uno dei due genitori non ha alcun reddito (né salario né pensione);
  • il 17% delle famiglie non ha alcuna fonte di reddito;
  • il 22% delle famiglie ha 3 o più figli;
  • l’11% degli alunni non è coperto dalla previdenza sociale;
  • il 7% delle famiglie ha avuto interruzioni dell’energia elettrica per più di una settimana durante il 2014;
  • il 3% delle famiglie non aveva l’energia elettrica al momento in cui è stato condotto il sondaggio.

Non sappiamo come si risolveranno le trattative che in questi giorni stanno impegnando la Grecia con l’Eurogruppo. Il pericolo è che una popolazione umiliata, privata della dignità e ridotta in miseria per lungo tempo, difficilmente accetterà la stessa “cura” che si è vista imposta fino ad adesso e rifiuterà di affidarsi ancora a democratiche elezioni se anche Tzipras non dovesse riuscire. L’austerità ha fallito, le dolorose riforme sono state fatte in maniera unilaterale e si sono rivelate inefficaci. Se al popolo in rivolta di Parigi, che mancava di pane, si rispose di mangiare brioches, ad Atene si può solo tacere.