Probabilmente fin da piccoli qualcuno tra i vostri genitori, zii o nonni ha cercato di farvi mangiare le carote usando la scusa che sarebbero un toccasana per la vostra vista. È una credenza popolare infatti, che le proprietà nutritive delle carote migliorino sensibilmente la vista, fino addirittura a consentire di vedere meglio nel buio.
Tutte storie molto belle, peccato che non siano vere. O almeno, la verità si nasconde in un piccolo angolo di queste leggende. Infatti la credenza deriva da un fatto storico. Nella Seconda Guerra Mondiale gli aviatori della RAF inglese furono i primi ad utilizzare i radar sui loro aerei per individuare i bersagli nemici anche durante la notte. Da questo fatto arrivò l’idea propagandistica che voleva i piloti inglesi capaci di vedere nelle tenebre grazie alla grande quantità di carote che mangiavano.
È ormai scientificamente provato che il beta-carotene, che è abbondantemente contenuto nelle carote, una volta assimilato dall’organismo si converta in vitamina A, la quale è di aiuto per diverse funzioni di base dell’occhio, come la messa a fuoco o la sensibilità alla luce.
Il punto è che il beta-carotene non si converte in quantità illimitata. Il nostro organismo infatti, è in grado di percepire la quantità di vitamina A necessaria alle funzioni del momento, e “attivare” il processo di conversione che ne garantisca un apporto adeguato. In parole povere, è inutile mangiare 10 carote sperando di accumulare più vitamina A, in quanto il beta-carotene in eccesso andrebbe essenzialmente sprecato.
Inoltre, la credenza che la vitamina sia reperibile in buona quantità solo dalle carote è sbagliata. Come illustra Keith West, professore di medicina alla John Hopkins Bloomberg School of Public Health, nei paesi caratterizzati da un’alimentazione diversificata come quelli occidentali, andare in deficienza di vitamina A sarebbe quasi impossibile. Essa infatti si trova in una grande quantità di alimenti comuni come il latte, e anche se una persona smettesse di mangiare tali alimenti (compito assai difficile perchè si dovrebbero eliminare la maggior parte dei cibi) dovrebbero trascorrere mesi prima che si abbiano gli effetti di una vera e propria carenza.
I casi di deficienza si possono rilevare nei paesi sottosviluppati, dove la colpa è soprattutto della scarsa alimentazione. Specialmente sono a rischio i bambini in fase di crescita, i quali sono costretti dalle condizioni di vita a mangiare poco e spesso solo pochi tipi di cereali o cibi di fortuna, seppur la loro prima necessità sia un’alimentazione sana e variegata.
In conclusione, è quindi chiaro che la vitamina A è importante, specialmente per i soggetti più giovani ancora in fase di sviluppo. Ma la dura verità è che le carote non vi aiuteranno a vedere al buio o a curare la miopia, quindi è giusto ridimensionare un mito che spesso e volentieri viene scambiato per verità.