La Pena di Morte nel 2015

La pena di morte è una pratica che viene eseguita sin dalla nascita delle prime formazioni sociali, periodo in cui le tribù usavano applicarla come metodo sanzionatorio per crimini fondamentalmente equiparabili a quelli moderni (ad esempio omicidi e furti).

La prima volta in cui si è formalizzata per iscritto una norma sulla pena di morte è stata durante il periodo babilonese tra il 1792 e il 1750 a.C. Il codice di Hammurabi rappresentò un momento storico in cui l’arbitrarietà del giudizio veniva totalmente sostituita dall’oggettività della legge scritta. Più tardi anche in altri codici, come quello egizio, greco, romano e germanico, veniva riproposta sotto diverse forme estetiche.

La cosa sorprendente è che dopo quasi 4.000 anni di storia e mutamenti sociali, numerosissimi Paesi (per la precisione 58 secondo le fonti di Amnesty International), tra cui si possono annoverare Stati Uniti e Cina (ovvero le due più grandi potenze mondiali dal punto di vista economico) tutt’ora continuino ad accettarla nei propri sistemi legislativi.

Le ragioni di tale realtà sarebbero identificabili solo se si potesse discutere contemporaneamente di etica, morale, religione, storia e cultura. Ciò rende l’opinione completamente relativa alla persona esaminatrice e per questo motivo ci limiteremo ai fatti e lasceremo alla coscienza del lettore il giudizio.